Lunedì, 25 Novembre 2024

GRAMSCI ANTONIO

GIARDINI STORICI

BIBLIOGRAFIA TEMATICA SAN LEONARDO DI SETTE FONTANE

Sulle origini delI'Ospedale:

  • MARCI PAOLO (a cura), Il Condaghe di San Nicola di Trullas, Ilisso edizioni, Nuoro 2001. In particolare le Schede: 163 De Olvesa - 165 De Scano - 188 Donnu Mariane de Athen - 278 De Nurcar.
  • FILIA DAMIANO, La Sardegna Cristiana, vol. lI, p. 116, 171 (cfr.anche p.21, nota 2);
  • ZEDDA TULLIO, Studi sulla Sardegna Medioevale, (Quaderno I, Roma, 1957, pp. 41,42,43;
  • BESTA ENRICO, Condaghi, (Cfr .anche BESTA, op.cit. Vol. I, p. 105)
  • BONAINI FRANCESCO, Statuti Pisani, Vol.I
  • ARCHIVIO DI STATO DI CAGLIARI, esiste un elenco dei terreni posseduti dall'Ordine Gerolosirnitano, che comprende oltre 100 località (cit. p. 14, n. 2 da MASSIDDA G., Sette Fontane, C.C.I.A di Cagliari.
  • SOLMI ARRIGO, In Arch. Storico Sardo, Vol. VI, fasc. 13, p 193 e ss.
  • MARTINI, St. eccl, Vol. III, p. 438
  • TOLA P., Codex dipl. Sardiniae, Tomus I, p. 817
  • TOLA P., Monumenta Hist. patriae, Tomus X
  • VICO, St.gen.di Sardegna. Parte VII, Cap.XVII, foglio 37, retro
  • Storia dei feudi in Sardegna, p. 438
  • CASALIS, Dizionario, vol. XVIII quater, Torino, 1856
  • ARCH.DI STATO DI CAGLIARI, R. Commenda di S.Leonardo, Vol. 56, ff. sn.

Sui due monasteri :

  • ARCHIVIO DI STATO DI CAGLIARI, K.5 - 157

Sulla chiesa

  • LAMARMORA Itinèraire..., tome II, p.44
  • DELOGU, Architettura Medioevale della Sardegna, Roma, 1952
  • ARCHIVIO DI STATO DI CAGLIARI Vol. 64 - 65
  • CRUDELI G., Chiesa di S.Leonardo di Siete Fuentes, Studi Sardi Anno X-XI, Galiizzi, Sassari, 1952

Sull'Ordine di S.Giovanni di Gerusalemme :

  • DELAVILLE LE ROULX, Cartolaire gen. Hospitaliere de S. Jan, Paris, Arch. St. it XHI, 1893
  • BOSIO, Storia della Relig.di S.Giov. gerosolimitano
  • VERTOT, Histoire des chevaliers Hospitaliers\ in 5 voi.

Su Guelfo della Gherardesca :

  • MASSIDDA G.Sette Fontane, C.C.I.A. di Cagliari, pp.18 - 23
  • RONGIONI, Istorie Pisane, Firenze, 1846, Parte I, pp.557 e ss.
  • FARA F., De rebus sardois, Lib.II, pp.209, 210
  • MANNO, Stona di Sardegna, Vol. li. Lib.VIII, p.63
  • TOLAP, Dizionario, Vol li, p. 225, nota
  • LAMARMORA, Itinèraire, Tomo II, p.44, in nota
  • MACCIONI, Mem. ist. d'illustri uomini pisani, Tomo II, nota 3
  • TOLA P., Biogr. Sarde, Tomo II p. 227

Sullo spopolamento della Sardegna durante ia dominazione aragonese e spagnola :

  • LODDO CANEPA F., ist. Poligrafico dello Stato, 1932
  • FARA F., Chorographia, p. 59

Sulla Commenda

  • MARTINI, St. Eccl., Vol li, p. 369
  • Arch. di Stato di Cagliari, R. Comm. di S.Leonardo. voi. 56, 64, 65 carta non numerata
  • LIPPI, Arch. com. di Cagliari, n. 536
  • FILIA, Sardegna Cristiana, Vol. III, p.229 in nota

Sulla Regia Basilica:

  • MIGHELI Maria Antonio, Cenni storici sulla regia basilica de Siete Fuentes, Cagliari, 1930

Sulla Cappellania

  • Arch.di Stato di Cagliari, vol. 65 (Sac Leonardo Firinu 1741)

Bibliografia

D. Scano, Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari, Sassari, Montorsi, 1907, pp. 315-316;
G. Crudeli, Chiesa di San Leonardo di Siete Fuentes in territorio di Santu Lussurgiu, in  Studi Sardi, X-XI, 1952, pp. 477-490; 
R. Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 129, 235-236; 
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 61;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, pp. 59; 
R. Coroneo, La chiesa di San Leonardo di Siete Fuentes, in Santu Lussurgiu. Dalle origini alla "Grande Guerra", a cura di G. Mele, Nuoro, Solinas, 2005, pp. 45-58.

ORTO BOTANICO DI PATRIZIO GENNARI A CAGLIARI

orto botanico cagliari

ORTO BOTANICO DI PATRIZIO GENNARI A CAGLIARI

Per informazioni:

Comune di Cagliari

T +39 070 6771

Dipartimento di Scienze Botaniche T +39 070 6753512 Orto Botanico, visite guidate T +39 070 675322

L'Orto Botanico di Cagliari si estende lungo la collina dal belvedere di viale Buoncammino, tra l'anfiteatro romano e la villa di Tigellio (Il sec. d. C.). Il botanico Patrizio Gennari ha curato il recupero dell'area di circa quattro ettari esaltando il microclima, l'abbondanza di acque sotterranee e le antiche cisterne romane per la coltivazione di piante mediterranee e l'acclimatazione di molte spe­cie esotiche. All'apertura dell'Orto nel 1866 venne pubblicato un Index plantarum che ha da subito segnato lo stretto legame tra lo studio e la diffusione di alcuni alberi nel vérde urbano di Cagliari. L'Orto è stato disegnato dall'architetto Gaetano Cima su un asse centrale di vialetti e un sistema idraulico interconnesso di vasche circolari che esalta la geometria quadripartita con fulcri. L'Orto si presenta come luogo ideale di lettura tra panchine e piante rare in una sinfonia e contemplazione di bellezza e vedute panoramiche, e per questo è molto amato e visitatissimo. Oggi l'Orto del Gennari rappresenta un libro aperto sulla biodiversità botanica mondiale, essendo rappresentati molti elementi vegetali dell'emisfero meridionale e settentrionale, dalle Americhe, dall'Asia, Europa ed Australia. È questa la vera originalità ed importanza dell'Orto Botanico di Cagliari. L'Hortus simplicium (Orto dei Semplici) è stato invece aperto al pubblico nel 1996 e raccoglie studi dell'Università sulle piante medicinali sistemate nelle aiuole secondo i rispettivi principi attivi. Attorno ad una vasca centrale sono disposte due ali suddivise per le attività terapeutiche.

bandiera del regno unitoBotanical garden of Patrizio Gennari in Cagliari

Cagliari's Botanical Garden extends along a hill, starting from thè belvedere of viale Buoncammino, between thè Roman amphitheatre and thè villa of Tigellio (2nd century A.D.). In charge of rehabilitating this area, which extends over about four hectares, exploiting thè microclimate, thè abundance of underground water and thè ancient Roman tanks for growing Mediterra- nean plants and acclimatizing many exotic species, was botanist, Patrizio Gennari. When thè Garden was opened in 1866, an Index Plantarum was published which immediately marked thè dose link between thè study and thè diffusion of a number of trees among thè urban greenery of Cagliari. The Garden was designed by architect Gaetano Cima around a centrai axis of pathways and an interlinked system of round tanks which enhances thè quadrilateral geometrie layout with.fulcrums. The Garden is an ideal place for reading amid benches and rare plants in what is a symphony and contemplation of beauty and panoramic views, and for this reason it is very much loved and visited. Today, thè Gennari Botanical Garden represents an open book on global botanical biodiversity, with its many plants from thè southern and northern hemispheres, from thè Americas, from Asia, Europe and Australia, and which make thè Cagliari Botanical Garden so originai and important.

The Hortus simplicium (Garden of thè Simple) was opened to thè public in 1996 and is thè subject of University studies on medicina! plants arranged in thè beds according to their respective a dive ingredients. Around thè centrai tank are arranged two wings split up according to therapeutic activities.

(*) Giardini Storici di Sardegna

GIARDINO DEGLI AGRUMI DELLO STABILIMENTO PERNIS - VACCA E LA VEGA DI PALAZZO BOYL A MILIS

milis

Il complesso delle scuderie e della villa residenziale Pernis-Vacca risale ai primi anni del 1900 su iniziativa dell'ing. Benvenuto Pernis. L'edificio contiene decori ed affreschi floreali di stile predominante Liberty. Il compendio viene acquistato da un cospicuo agrumicoltore locale, Cosimo Vacca, che trasforma le aree fino ad allora adibite a maneggio in agrumeti, impiantando le specie tradizionali del territorio. Negli anni '90 del secolo trascorso, il giardino d'agrumi fu implementato con una notevole serie di piante che costituiscono i genomi più rappresentativi dell'agrumicoltura di Milis e regionale. Vi sono pure rappresentate numerose piante di "pompia", la cui presenza fu segnalata nella seconda metà del XVIII secolo da Don Giacomo Spano. La coltura degli agrumi fu introdotta a Milis dai monaci camaldolesi nel XII secolo ed ha avuto un tale rigoglio da costituire il perno dell'economia

del paese fino all'attualità.

I  giardini

dell'area, indicati tradizionalmente col nome di S'Ortu e is Paras, rientrano nella proprietà dei marchesi Pilo Boyl di Putifigari, giunti a Milis nell'anno 1800. Palazzo e giardino destarono le attenzioni di illustri personali: da D'Annunzio a Deledda, da Delessert al generale Della Marmora.

Di grande pregio, a non grande distanza dal Bosco di Villaflor, il portale di Zalidas che dava accesso ad un altro agrumeto di proprietà Boyl. Attualmente il palazzo Boyl e lo Stabilimento Pernis-Vacca appartengono al Comune di Milis.

Citrus fruit garden of thè Pernis- Vacca Facility and thè Vega of Palazzo Boyl in Milis

The complex made up of thè stables and thè residential villa Pernis-Vacca dates back to thè early 20th century and was built by Ing. Benvenuto Pernis. The building contains fiorai decorations and frescos in mainly Art-Nouveau style. The enti re estate was purchased by a wealthy locai citrus fruit grower, Cosimo Vacca, who transformed thè area, untiI then dedicated to a horse-riding facility, into citrus groves where traditional fruit varieties were grown. In thè Nineties of last century, thè citrus garden was extended with a series of thè most representative citrus- growing plant genomes of thè Milis and regional area. Also represented are numerous "pompia" plants, whose presence was indicated in thè second half of thè 18th century by Don Giacomo Spano. Citrus fruits were first introduced into thè Milis area by Camaldolese monks in thè 12th century and were so successful as to become a cornerstone of thè locai economy. The gardens of thè area, traditionally indicated by thè name of S'Ortu and is Paras, are part of thè estate of thè marquises Pilo Boyl of Putifigari, who arrived in Milis in 1800. The building and garden attracted thè attention of iliustrious figures: from D'Annunzio to Deledda, Delessert and General Della Marmora. A precious feature, not far from thè Bosco di Villaflor, is thè Zalidas portai which provided access to another citrus grove belonging to thè Boyl family. Palazzo Boyl and thè Pernis-Vacca Facility currently belong to thè Municipality of Milis.

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PARCO DI SAN LEONARDO DI SIETE FUENTES A SANTU LUSSURGIU

s.leonardoPARCO SAN LEONARDO DI SIETE FUENTES A SANTU LUSSURGIU

San Leonardo de Siete Fuentes è una borgata immersa in un parco di origini antiche. All'interno del parco, di circa cinque ettari, sono ancora fruibili gli antichi ele­menti essènziali: l'abbondanza di acque sorgive, la salubrità del luogo, la chiesa medievale e l'atmosfera conviviale di novenanti e visitatori. Il parco è attraver­sato da una breve strada centrale che porta alle sette fontane sulla sinistra, mentre sulla destra si trova la chiesa del priorato di San Leonardo, del XII sec., con annessi muristenes, divenuta poi per molto tempo chiesa dell'Ordine di Malta. Nel Rinascimento fu edificato un ospedale (oggi completamente distrutto), testimoniato anche dalla presenza di alcuni cedri centenari ai quali in passato venivano attribuite proprietà terapeutiche ed effetti positivi sulla qualità dell'aria. L'acqua delle fontane sgorga dal fronte di un muro con pietre incise lungo un percorso all'ombra di lecci e alimenta una rete di ruscelletti scroscianti del parco sottostante fino ad un laghetto perimetrato in prossimità di uno degli ingressi. La denominazione delle vie del borgo è in buona parte ispirata agli alberi che originariamente caratterizzavano quest'area di boschi di leccio misti a roverella e castagni con agrifogli e tassi ai quali sono stati aggiunti abeti, cedri, ippocastani, olmi e aceri. Le lussureggianti piante sono distribuite nel parco in maniera armoniosa trasmettendo ai più un senso di relax e di forte contatto con la natura del luogo.

bandiera del regno unito

Park of San Leonardo de Siete Fuentes in Santu Lussurgiu

San Leonardo de Siete Fuentes is a village set in a park of ancient origins. The park covers about five hectares and its ancient essential features can stili be enjoyed today: an abundance of spring water, thè healthiness of the site, the medieval church and ther convivial atmosphere of novena participants and visitors. Crossing the park is a short central road which leads to the seven fountains on the left, while on the right is the priory church of San Leonardo, dating back to thè 12th century, with attached "muristenes", and which was for a long time a church of the Order of Malta. In the Renaissance period, a hospital was built (to-day completely destroyed). Clues to its presence are a number of centuries-old cedar trees, thought in thed past to have healing properties and positive effects on the quality of the air. The water of the fountains springs from the front of a wall with engraved stones along a path shaded by holm oaks and feeds a network of rushing streams in the park below, which flow into a small lake located dose to one of the entrances. The names of the village streets are to a large extent inspired by the trees which originally distinguished this woodland area - holm oaks mixed with "roveralla" oak and chestnuts with holly and yew to which have been added firs, cedars, horse- chestnuts, elms and maples. The luxuriant plants are distributed throughout the park in a harmonious way and convey a sense of relaxation and strong contact with the nature of the place.

Bibliografia tematica di San Leonardo di Sette Fontane >>

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PARCO DI MONSERRATO A SASSARI

monserrato ss

PARCO DI MONSERRATO A SASSARI

Il parco di circa 6 ettari è circondato dai paesaggi delTolivo di antica tradizione catalana. I dislivelli e la conformazione del terreno sono stati plasmati per restituire scenografie prospettiche e punti di vista con chiusure e squarci improvvisi.

Il  parco originariamente apparteneva ai Navarro, ricchi commercianti di Valencia, che lo vendettero alla metà del XVII secolo al padre del primo sindaco

di Sassari Giacomo Deliperi. Il disegno attuale, la villa in stile neoclassico e il sistema idraulico che alimenta il Tempietto delle acque, il Ninfeo verso la conca degli agrumi, si deve a Giovanni Antonio Sanna, imprenditore, deputato del Regno di Sardegna e del neonato Regno d'Italia, e raffinato collezionista d'arte e archeologia. Percorrendo la deviazione del viale di accesso, il visitatore passa dall'ombra dell'oliveto alla luce della conca, giungendo sulla terrazza del Tempietto delle acque, da dove si aprono alTimprovviso le splendide prospettive verso la vallata e il Ninfeo. Dalla vallata, seguendo il percorso del sole, si giunge al viale dei tigli verso la casa realizzata da Giovanni Antonio Sanna, e da lì si può ammirare il tramonto dal suggestivo belvedere al termine del viale dei cipressi.

Il  Parco è delimitato dalla chiesetta campestre della Madonna di Monserrato, patrona del gremio dei Sarti, e dal lato opposto dalla Torre di caccia in stile neogotico, fatta costruire dal proprietario successivo, il barone Giuseppe Giordano Apostoli.

Monserrato Park in Sassari

The park extends over an area of about 6 hectares and is surrounded by olive landscapes of ancient Catalan tradition. The differences in levels and thè conformation of thè land have been sculpted to restore landscaped views and other closed and suddenly open perspectives.

The park originally belonged to thè Navarro family, rich merchants of Valencia. In thè mid-17th century they sold it to thè father of thè first mayor of Sassari, Giacomo Deliperi. The current design, thè neo- classic style villa and thè hydraulic system which supplies water to thè "Tempietto delle acque" and thè Nymphaeum near thè citrus fruit hollow, is thè work of Giovanni Antonio Sanna, entrepreneur, MP of thè Kingdom of Sardinia and of thè newborn Kingdom of Italy, and refined collector of works of art and archaeology. Moving along thè diversion of thè entrance path, thè visitor passes from thè shade of thè olive grove to thè light of thè hollow, before reaching thè terrace of thè "Tempietto delle acque", from where splendid views open up of thè valley and thè Nymphaeum. Following thè movement of thè sun, from thè valley one comes to thè avenue of lime trees near thè house built by Giovanni Antonio Sanna, and from there one can admire thè sunset from thè suggestive belvedere at thè end of thè avenue of cypresses.

The park is delimited by thè small country church of thè Madonna di Monserrato, patron of thè "gremio dei Sarti", and on thè other side, by thè hunting Tower in neo-gothic style, which thè subsequent owner, Baron Giuseppe Giordano Apostoli had built.
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ISOLA GIARDINO DI GIUSEPPE GARIBALDI A CAPRERA (LA MADDALENA)

capreraISOLA GIARDINO DI GIUSEPPE GARIBALDI A CAPRERA (LA MADDALENA)
Per informazioni:
Comune di La Maddalena
Museo di Garibaldi e Memoriale www.compendiogaribaldino.it 
T. +39 0789 737006 0789 727162

 

 

 

 

La vita attivissima e straordinaria del generale Garibaldi ha nell'isola di Caprera un nuovo motivo di passione forte per gli alberi e l'agricoltura. Garibaldi scelse Caprera con l'aiuto dell'amico di La Maddalena Pietro Susini. L'isola fu preferita per la bellezza e il mare, non certo per la fertilità dei terreni; pur tuttavia Garibaldi non si perse d'animo e con passione travolgente trovò il tempo di rendere coltivabili alcune parti dell'isola, tanto da mettersi a studiare agronomia e bota­nica, disponendo anche di una biblioteca in legno speditagli in dono dall'Inghilterra.
Nel piazzale delle prime case è possibile ammirare il pino monumentale che Garibaldi piantò per la nascita della figlia Clelia (1867). Vicino al piazzale delle case di Garibaldi, vi sono l'antico oliveto che scende verso il mare, i pozzi originari e i ginepri che Garibaldi seminò in doppia fila per delimitare l'inizio degli olivi. L'interesse per l'agricoltura non è disgiunto dalla concezione che Garibaldi dovette avere per la bellezza dell'isola, come giardino naturale esteso. Scriveva infatti: "le mie piante ... soffriranno di siccità, io con premura innaffiavo le mie care piante, ed esse a poco a poco si rialzavano dal loro abbattimento e sembravano rivolgermi un sorriso di gratitudine. L'anima di quelle povere piante era in corrispondenza con la mia ed oggi gettato in questo pelago di miseria, lontano da esse, ad esse io rivolgo il mio pensiero e mi sento deliziosamente sollevato".

Island garden of Giuseppe Garibaldi on Caprera - La Maddalena

The extremely active and extraordinary life of generai Garibaldi found on thè island of Caprera a new and strongly passionate interest for trees and agriculture. Garibaldi eh ose Caprera with thè help of his friend from La Maddalena, Pietro Susini because of its beauty and thè sea, and certainly not because of thè fertility of thè soil; despite this drawback however, Garibaldi did not lose heart and with overwhelming passion found time to make some parts of thè island suitable for growing crops, and even went so far as to study agronomy and botany, being able to avail himself of a wooden library sent to him from England as a gift. In thè yard in front of thè houses, a monumentai pine tree stili exists which Garibaldi planted to commemorate thè birth of his daughter, Clelia (1867).

Close to thè yard is an old olive grove which slopes down to thè sea, as well as thè originai wells and junipers which Garibaldi planted in a doublé row to delimit thè start of thè olive trees. His interest in agriculture cannot be separated from thè idea he had of thè island as a place of beauty, a large extensive garden.

In fact he wrote: "my plants ... will suffer from drought, I with great care watered my dear plants and they, little by little, took heart and seemed to return me a smile of gratitude.

The heart of those poor plants was all one with mine and today, thrown in this sea of misery and far away from them, my thoughts go out to them and I feel delightfully relieved".

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ORTO BOTANICO DI PATRIZIO GENNARI A CAGLIARI

giardini storici

ORTO BOTANICO DI PATRIZIO GENNARI A CAGLIARI

Per informazioni:

Comune di Cagliari

T +39 070 6771

Dipartimento di Scienze Botaniche T +39 070 6753512 Orto Botanico, visite guidate T +39 070 675322

L'Orto Botanico di Cagliari si estende lungo la collina dal belvedere di viale Buoncammino, tra l'anfiteatro romano e la villa di Tigellio (Il sec. d. C.). Il botanico Patrizio Gennari ha curato il recupero dell'area di circa quattro ettari esaltando il microclima, l'abbondanza di acque sotterranee e le antiche cisterne romane per la coltivazione di piante mediterranee e l'acclimatazione di molte spe­cie esotiche. All'apertura dell'Orto nel 1866 venne pubblicato un Index plantarum che ha da subito segnato lo stretto legame tra lo studio e la diffusione di alcuni alberi nel verde urbano di Cagliari. L'Orto è stato disegnato dall'architetto Gaetano Cima su un asse centrale di vialetti e un sistema idraulico interconnesso di vasche circolari che esalta la geometria quadripartita con fulcri. L'Orto si presenta come luogo ideale di lettura tra panchine e piante rare in una sinfonia e contemplazione di bellezza e vedute panoramiche, e per questo è molto amato e visitatissimo. Oggi l'Orto del Gennari rappresenta un libro aperto sulla biodiversità botanica mondiale, essendo rappresentati molti elementi vegetali dell'emisfero meridionale e settentrionale, dalle Americhe, dall'Asia, Europa ed Australia. È questa la vera originalità ed importanza dell'Orto Botanico di Cagliari. L'Hortus simplicium (Orto dei Semplici) è stato invece aperto al pubblico nel 1996 e raccoglie studi dell'Università sulle piante medicinali sistemate nelle aiuole secondo i rispettivi principi attivi. Attorno ad una vasca centrale sono disposte due ali suddivise per le attività terapeutiche.

Botanical garden

of Patrizio Gennari in Cagliari

Cagliari's Botanical Garden extends along a hill, starting from thè belvedere of viale Buoncammino, between thè Roman amphitheatre and thè villa of Tigellio (2nd century A.D.). In charge of rehabilitating this area, which extends over about four hectares, exploiting thè microclimate, thè abundance of underground water and thè ancient Roman tanks for growing Mediterra­nea n plants and acclimatizing many exotic species, was botanist, Patrizio Gennari. When thè Garden was opened in 1866, an Index Plantarum was published which immediately marked thè dose link between thè study and thè diffusion of a number of trees among thè urban greenery of Cagliari. The Garden was designed by architect Gaetano Cima around a centrai axis of pathways and an interiinked system of round tanks which enhances thè quadrilateral geometrie layout with fulcrums. The Garden is an ideal place for reading amid benches and rare plants in what is a symphony and contemplation of beauty and panoramic views, and for this reason it is very much loved and visited. Today, thè Gennari Botanical Garden represents an open book on global botanical biodiversity, with its many plants from thè southern and northern hemispheres, from thè Americas, from Asia, Europe and Australia, and which make thè Cagliari Botanical Garden so originai and important.

The Hortus simplicium (Garden of thè Simple) was opened to thè public in 1996 and is thè subject of University studies on medicinal plants arranged in thè beds according to their respective active ingredients. Around thè centrai tank are arranged two wings split up according to therapeutic activities.

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GIARDINO ALL’ITALIANA DI IGNAZIO AYMERICH A LACONI

giardino aynericGIARDINO ALL’ITALIANA DI IGNAZIO AYMERICH

A LACONI

Per informazioni:

Comune di Laconi

T +39 0782 866200 Consorzio Turistico Sa Perda Iddoca T +39 0782 867013 www.iddocca.it T +39 340 3995145

È costituito da due aree, denominate parco e giardino, che facevano parte di un'unica pertinenza dei marchesi Aymerich. Oggi quello che viene indicato come giardino è un'area privata antistante la vecchia dimora della famiglia, di circa due ettari; il parco è adiacente ed esteso su un fronte collinare gestito attualmente dall'Agenzia regionale Forestas, di circa ventidue ettari. La collina del parco strapiomba in una vallata particolarmente acclive nella sommità, e costituisce una mirabile

confluenza di acque sorgive che formano cascatelle e sembrano zampillare qua e là dal terreno fertilissimo e ricco di humus generato da alberi frondosi e di aspetto maestoso. Nel pianoro della collina in posizione panoramica con eleganti finestre in stile veneziano che contemplano e scrutano le ampie terre che digradano dal Sarcidano verso la Marmilla e l'Oristanese sorgeva il castello medievale, oggi rudere molto visitato, di particolare interesse storico­archeologico. Una fitta rete di sentieri e vialetti porta alla cascata maggiore e alle vicine grotte e anfratti in un contrasto di sublime bellezza dell'estetica ottocentesca. Don Ignazio Aymerich certamente fu ispirato dai luoghi e dalla concezione dei grandi giardini del tempo. Egli curò personalmente i percorsi e sfruttò le pendenze per migliorare gli effetti scenografici delle cascatelle e il serpeggiare di canalicoli e zampilli tra le balze e le vallecole ai piedi dei lecci frondosi, gelsi, ciliegi odorosi e cedri delTHimalaya.

Italian garden of Ignazio Aymerich in Laconi

This consists of two areas, known as park and garden, once part of a single estate belonging to thè marquises Aymerich. Today, what is referred to as a garden is a private area in front of thè old family home and extends over about two hectares; thè park is adjacent to and extends over a hillside covering about twenty-two hectares, currently managed by thè Regional Forestas Agency. The park hill overlooks a very steep valley where an astonishing number of streams flow into one another to form small water-falls and which spring up here and there from thè extremely fertile soil, rich in humus produced by very leafy and majestic looking trees. On thè side of thè hill, in a panoramic position, with elegant Venetian-style windows overlooking thè vast landscape which slopes down from thè Sarcidano towards thè Marmilla and Oristano area, stood thè medieval castle, thè remains of which are of particular historical and archaeological interest and attract visitors from all over. A tightly-knit network of paths and lanes leads to thè larger waterfall and nearby caves and ravines in a contrast of sublime 19th-century aesthetic beauty. Don Ignazio Aymerich was certainly inspired by thè location and by thè concept of large gardens prevalent in that period. He personally designed thè pathways and exploited thè gradients to improve thè scenic effects of thè waterfalls and thè winding channels and water jets between thè crags and valleys at thè foot of thè leafy holm oaks, mulberry trees, fragrant cherry trees and Himalayan cedars.

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PARCO INGLESE DELL’INGEGNERE BENJAMIN PIERCY A BOLOTANA

villa piercyPARCO

INGLESE

DELL’INGEGNERE

BENJAMIN PIERCY

A BOLOTANA

Per informazioni:

Comune di Bolotana

T +39 0785 45021

Associazione naturalistico culturale PASSIFLORA

www.assopassiflora.com T +39 347 6706786

Il parco era parte di una grande tenuta che comprendeva la piana di Padru Mannu, la chiesetta e il borgo dei novenanti di Santa Maria de Sauccu fino ai confini con Badde Salighes (valle dei salici). Il parco di Badde Salighes si estende sulla collina alle spalle del villino Piercy, al quale si accede attraverso un vialetto alberato di calocedri.

Il villino dalla sua facciata a sud guarda il giardino con la vasca centrale (originariamente con zampilli) e i vialetti perimetrali segnati da coppie di pilastrelli

porta fioriere lungo i quattro punti cardinali e una clessidra centrale, davanti al portale di ingresso sormontato dal simbolo della famiglia. Sul lato est del giardino, Piercy aveva realizzato un lungo tunnel di bosso che partiva dalla piscina in pietra in prossimità di alcuni alberi di agrifoglio. Il disegno del parco è di derivazione dal giardino inglese, con ampie vedute libere, pianori e bosco fitto con integrazione degli alberi autoctoni con calocedri, abeti di Spagna e abeti dell'Himalaya. Del tutto personale, sia pure ispirata ai giardini inglesi è la scelta che Piercy fece degli alberi prediligendo forme geometriche coniche e cilindriche e accostamenti di diverse gradazioni di verde lungo i percorsi del parco.

English park of engineer Benjamin Piercy in Bolotana

The park was part of a large estate which included thè plain of Padru Mannu and thè small church and village of thè novena participants of Santa Maria de Sauccu, and stretched as far as thè boundaries with Badde Salighes (valley of thè willows). The park of Badde Salighes extends over thè hill behind thè villa Piercy, which can be accessed across a lane shaded by cedar trees. The southern fagade of thè villa looks onto thè garden with thè centrai tank (originally with water jets) and thè perimeter lanes marked by pairs of small pillars hearing flower beds a long thè four Cardinal points and a centrai hourglass, in front of thè entrance portai surmounted by thè family symbol. On thè eastern side of thè garden, Piercy had a long tunnel of boxwood made, which started from thè stone pool dose to a number of holly bushes. The design of thè park is based on thè typical English garden, with ampie open views, plateaus and thick woods with cedars, Spanish firs and Himalayan firs in addition to thè native vegetation. Totally personal, albeit inspired by English gardens, is thè choice of tree species made by Piercy, with a preference for conica! and cylindrical geometrie shapes and thè matching of different shades of green along thè lanes of thè park.

enti

 

PARCO DI SAN LEONARDO DE SIETE FUENTES A SANTU LUSSURGIU

PARCO DI SAN LEONARDO DE SIETE FUENTES A SANTU LUSSURGIU


San Leonardo de Siete Fuentes è una borgata immersa in un parco di origini antiche. All'interno del parco, di circa cinque ettari, sono ancora fruibili gli antichi ele­menti essènziali: l'abbondanza di acque sorgive, la salubrità del luogo, la chiesa medievale e l'atmosfera conviviale di novenanti e visitatori. Il parco è attraver­sato da una breve strada centrale che porta alle sette fontane sulla sinistra, mentre sulla destra si trova la chiesa del priorato di San Leonardo, del XII sec., con annessi muristenes, divenuta poi per molto tempo chiesa dell'Ordine di Malta. Nel Rinascimento fu edificato un ospedale (oggi completamente distrutto), testimoniato anche dalla presenza di alcuni cedri centenari ai quali in passato venivano attribuite proprietà terapeutiche ed effetti positivi sulla qualità dell'aria. L'acqua delle fontane sgorga dal fronte di un muro con pietre incise lungo un percorso all'ombra di lecci e alimenta una rete di ruscelletti scroscianti del parco sottostante fino ad un laghetto perimetrato in prossimità di uno degli ingressi. La denominazione delle vie del borgo è in buona parte ispirata agli alberi che originariamente caratterizzavano quest'area di boschi di leccio misti a roverella e castagni con agrifogli e tassi ai quali sono stati aggiunti abeti, cedri, ippocastani, olmi e aceri.

Le lussureggianti piante sono distribuite nel parco in maniera armoniosa trasmettendo ai più un senso di relax e di forte contatto con la natura del luogo.

 

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Park of San Leonardo de Siete Fuentes in Santu Lussurgiu

San Leonardo de Siete Fuentes is a village set in a park of ancient origins. The park covers about five hectares and its ancient essential features can stili be enjoyed today: an abundance of spring water, thè healthiness of thè site, thè medieval church and thè convivial atmosphere of novena participants and visitors. Crossing thè park is a short centrai road which leads to thè seven fountains on thè left, while on thè right is thè priory church of San Leonardo, dating back to thè 12th century, with attached "muristenes", and which was for a long time a church of thè Order of Malta. In thè Renaissance period, a hospital was built (to-day completely destroyed). Clues to its presence are a number of centuries-old cedar trees, thought in thè past to have healing properties and positive effects on thè quality of thè air. The water of thè fountains springs from thè front of a wall with engraved stones along a path shaded by holm oaks and feeds a network of rushing streams in thè park below, which flow into a small lake located dose to one of thè entrances. The names of thè village streets are to a large extent inspired by thè trees which originally distinguished this woodland area - holm oaks mixed with "roveralla" oak and chestnuts with holly and yew to which have been added firs, cedars, horse- chestnuts, elms and maples. The luxuriant plants are distributed throughout thè park in a harmonious way and convey a sense of relaxation and strong contact with thè nature of thè place.

Giardini storici della Sardegna

giardini storiciUn percorso di eccellenza nella storia tra botanica e arte in 7 Comuni della Sardegna

ll giardino è la rappresentazione terrestre di delizia, bellezza e godimento dell'Eden della Bibbia, nel significato della parola greca paràdeisos con un albero immerso nella fecondità delle acque abissali (Ezechiele, 31:3 - 13) e con significato di vita e di conoscenza del bene e del male (Genesi 2: 9).

Per la cultura islamica il giardino, jannah, è il luogo di delizie e premio per i beati, che avranno frutta abbondante e bevande da fonti sorgive (Corano XXXVII, 40 - 52).

Questa caratterizzazione simbolica del giardino - paradiso di impostazione islamica viene ripresa nel '300 dalla cultura umanistico-monastica dove il chiostro, nella sua composizione geometrica, è il luogo di meditazione con la centralità dell'acqua, come nell'Alhambra araba, che simboleggia la centralità dell'uomo, fulcro di ogni creazione.

La Cina ha espresso nel giardino il grande patrimonio della sua cultura e le prime testimonianze sembrano risalire ad oltre 2000 anni a. C.

Ogni elemento è ricchissimo di simboli e diverso rispetto alla cultura occidentale; i percorsi sono rappresentazioni della vita dell'uomo e si snodano tra rocce e piccole montagne che emergono dalle acque (sansui) e creano infiniti microcosmi.

Il giardino è stato forte di significati simbolici nella cultura occidentale ed ha influenzato l'idea costruttiva delle chiese paleocristiane; così lo stesso termine paradiso identificava l'area delimitata da colonne o porticati che portava all'atrio con al centro il cantharus della Ancora oggi nella lingua sarda su cantaru sta ad ipurificazione.

ndicare acque sorgive e copiose.

Il giardino, al pari di un opera d'arte è carico di simboli e valori estetici che lo collocano in un ambito che non è solo di tecniche di giardinaggio e attività del tempo libero. La fruizione estetica e la simbologia sono necessarie per comprendere meglio l'arte dei giardini. I giardini storici della Sardegna risalgono alla fine dell'800 e sono interamente fruibili; un pregio rilevante della visita è che essi rivelano la cultura estetica, gli elementi botanici e la storia di chi li ha creati in percorsi piacevoli nella natura e bellezza dei luoghi.

Il  network “Giardini Storici di Sardegna" unisce per la prima volta 7 Comuni che hanno avuto in eredità giardini storici, interamente fruibili e aperti tutto Tanno, espressione dei loro ideatori e della comunità, che hanno miscelato con originalità la flora locale con l'idea di giardino della cultura europea di fine '800 e si sono evoluti, mantenendo l'impronta originale, fino ai giorni nostri.

Igiardini storici invitano a percorrere 7 itinerari in un'offerta di fruizione unitaria, mostrando le possibilità di turismo culturale ed esperienziale unite alle risorse enogastronomiche dei territori.



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Even today, in thè Sardinia ri language su cantaru indicates abundant spring waters.

The garden, like a work of art, is full of symbols and aesthetic values which give it a dimension over and above simple gardening methods and leisure activities. Aesthetic fruition and symbology are needed to better appreciate thè art of gardens. The historic gardens of Sardinia date back to thè end of thè 19th century and are all open to thè public; one great thing about a visit is that it reveals thè aesthetic culture, thè botanica! elements and thè history of those who created and designed thè gardens as pleasant walks through nature and beauty. The "Historic Gardens of Sardinia’ network unites for thè first time seven municipalities which have inherited historic gardens, all of which open to thè public throughout thè year, expression of their creators and of thè community, which blend in an originai way locai flora with thè idea of thè garden prevalent within European culture in thè late-19th century and which have evolved up to thè present day, while maintaining their originai stamp.

The historic gardens invite visitors along seven itineraries in a unitary opportunity of fruition, showing thè many possibilities of cultural and experiential tourism combined with thè wine and food resources of thè surrounding areas.

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