Venerdì, 19 Aprile 2024

FAMIGLIA OBINO

Araldica della famiglia Obino di Santu Lussurgiu

stemma obino372Famiglia Obino di Santu Lussurgiu

Partito: nel 1° d'oro al cipresso nodrito sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il tronco caricato alla metà di una ruota di rosso; nel 2° d'argento alla palma al naturale, nodrita sulla pianura erbosa, ad un leone illeopardito attraversante sul fusto.

 

Michele Obino*

Nacque il 19 gennaio 1769 da Don Ignazio e Donna Cecilia Massidda e, dopo gli studi elementari, fu avviato agli studi ecclesiastici, per suggerimento dello zio Don Pietro Obino Meloni, che morì il 18 luglio del 1796 in Ales dove era canonico Vicario Generale di quella diocesi. (47)

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Occupazione militare di Santu Lussurgiu*

Al tocco del 12 giugno l’Angioi, col seguito dei lussurgesi e dei principali delegati, entrò a Santulussurgiu, ospite della famiglia Obino. Nella casa di questi riposò a lungo mentre il villaggio e le alture circostanti erano vigilate da dragoni e miliziani. (126)

A mezzanotte, travestito da lussurgese, accompagnato da amici fidatissimi, lasciò il villaggio, percorrendo le cosidette tappe dei Dragoni, puntando per Sindia - Pozzomaggiore - Torralba - Tiesi ove giunse verso il tramonto del 13 con un seguito, afferma il Passino, di 50 persone; lo affiancavano particolarmente Don Stanislao Delogu di Don Giovanni Maria di Tiesi. (127)

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Don Agostino Obino

Intorno al 1815, secondo alcune particolari circostanze pare c Agostino si sia recato a Parigi a trovare il fratello a confortarlo del iti4** u e afflitiva solitudine.

Nella capitale francese Don Agostino Obino vi si trattenne ; tanto che si sposò impalmando Mad. Jeannette Terse della Casa ] r'AA T Terse; un matrimonio combinato in casa Target, posto che h

predetta era legata alle industrie di Bougnart e Prevost e nel doveva avere interessi anche Don Michele Obino. Dopo qualche permanenza in Parigi, Don Agostino rientrò a Santulussurgiu cor sposina, che divenne amica di Alberto La Marmora che la ricordò Itinerario di Sardegna [1].

L’amicizia di La Marmora con la casa Obino deve essere stata di grande utilità per l’ottenimento del permesso di rientro in Sardegna di Don Michele Obino, che potè rientrare a Santulussurgiu nell’autunno del 1836.

 

 

 

[1] «Nel paese si contano molte famiglie nobili: è da qualche anno una donna parigina maritata ad uno di questi signori; io la visitava tutte che i miei travagli mi conducevano a S. Lussurgiu». La Marmora conol na Giovannica Obino durante le rilevazioni geodetiche che richieserc soste a Santulussurgiu, tra il 1828 e il 1832, e la visitava col nostalgico se ch'egli aveva della Francia, avendo studiato, per decreto di Napoleone, nella Scuola Militare di Fontainebleau dal quale uscì Ufficiale del 1° Reggimento di Linea nel 1807. Inoltre aveva una sorella sposata in Francia col Conte di Seyssel d'Aix, era pertanto un filofrancese per vari sentimenti e circostanze.

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