Comitato promotore - Venezia, 1 Gennaio 1946
Questo piccolo libro commemorativo e celebrativo della figura del N. U. Dott. Ing. Bartolomeo Meloni che esce alla luce per volere di un Comitato che ha voluto lodevolmente rendersi interprete del desiderio delle cittadinanze di Venezia e di Cagliari, vuole strappare all’ oblio degli anni che passano inesorabili anche sulle memorie più sacre ed auguste, un Martire della libertà e del riscatto che ha sacrosanto diritto a continuare la sua vita anche nel tempo.
Il fascino infatti che Egli esercitava da vivo non si è spento, ma è cresciuto dopo la sua morte gloriosa, maturando più vasti consensi.
Per questo affidarlo al semplice ricordo dei buoni e degli ammiratori, benché anche ciò fosse un perpetuarne la vita in noi, era poco; si rischiava forse di offuscare dopo non molto tempo un’esistenza luminosa o di diminuirne il fulgore.
Se invero la sua vita per noi deve essere una forza che ci renda capaci d’imitarlo, un punto di riferimento che c’impedisca gli sbandamenti, una lampada che c’illumini nelle ore inevitabili del dubbio, è necessario che la sentiamo vicina sensibilmente e quasi fisicamente, per evitare il pericolo di vederla a poco a poco sparire in quel gorgo indistinto che noi chiamiamo passato.
Ciò ha suggerito al nostro amore l’opuscolo che ora presentiamo e che vogliamo sia una specie di continuazione della vita di Bartolomeo Meloni in mezzo a noi, benché risulti composto più che con carattere biografico, con memorie e commemorazioni scritte in suo onore con mano commossa da alcuni amici fedeli ed ammiratori.
Il piccolo libro poi ha la segreta ambizione di portare anche una nota di più al coro solenne delle celebrazioni ufficiali indette a Venezia e a Cagliari in suo onore e una consolazione di più al cuore di quanti - primi fra tutti i suoi adorati familiari - rimpiangono il suo amore perduto.
Aggiungiamo qui alcune notizie biografiche sul Martire che non figurano nell'opuscolo, perché anch'esse, pur appartenendo a una cronaca secondaria nei confronti di quella che l’immortalò, servono a completare la ricostruzione della sua figura.
Il N. U. Dott. lng. Bartolomeo Meloni era nato nel 1900 a Cagliari1, dove trascorse gli anni della sua prima giovinezza affermandosi e facendosi apprezzare per vivacità d’ ingegno, per passione allo studio e per fermezza di carattere.
Laureatosi a pieni voti presso il Politecnico di Torino, vinse subito brillantemente un concorso per un posto di Ingegnere, indetto dal Municipio di Torino. Rinunciò a tale posto, dovendo rispondere agli obblighi del servizio militare. Successivamente in seguito ad altro concorso, nel quale si classificò tra i primissimi su oltre 300 concorrenti, entrò nell’ Amministrazione Ferroviaria.
Destinato, al Compartimento di Venezia sin dal 1926, ivi svolse quasi di continuo la sua apprezzata attività salvo un’ interruzione di circa due anni, durante i quali venne inviato in missione speciale a Milano per l’esecuzione di quella grande nuova stazione. In Venezia, città a lui tanto cara, coltivò con passione ed entusiasmo lo studio nel campo dell’ arte, verso il quale per naturale inclinazione si sentiva fortemente attratto, acquistando in materia una riconosciuta e matura competenza che lo rese simpaticamente noto e stimato nell’ ambiente artistico della città.
Il Circolo Artistico di Venezia, orgoglioso di averlo avuto fra i suoi amici più fedeli e gloriosi, ha fatto incidere in suo onore nella pietra viva delle pareti del Palazzo delle Prigioni, nella sala maggiore, la seguente epigrafe: "Martire per la Patria e per la Libertà - Bartolomeo Meloni - coi primi patrioti veneziani - qui - cospirò per la rivolta e per la liberazione - MCMXLIII - MCMXLV", epigrafe che è il bacio postumo dell’arte alla sua gloria senza tramonto.
Ciò che più conta di lui, la sua attività patriotica, la sua prigionìa e la morte, è affidato alle pagine che seguono che parlano il linguaggio della verità che non teme smentite.
Venezia, 1 gennaio 1946
IL COMlTATO PROMOTORE
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1 Bartolomeo Meloni nasce a Cagliari il 10 agosto 1900 da una ricca famiglia di Santu Lussurgiu, nobili per meriti agrari. Muore nel campo di concentramento di Dachau il 10 luglio 1944.