9. - Lettera di fra Pietro all’Arciconfraternità in cui riferisce delle condizioni materiali e spirituali degli schiavi. - Algeri 20 aprile 1585.
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Lettera di fra Pietro all’Arciconfraternità in cui riferisce delle condizioni materiali e spirituali degli schiavi. - Algeri 20 aprile 1585.
(Mazzo G, fasc-4, ff.106-107)
Molto IH. SS.ri
se bene le SS.VV. molto 111. daranno piena fede al Decano et ms. Lud.co tuttavia per maggiore sodisfatione loro, le dico che gli schiavi in questa citta arrivano al n.o di 25 milia; quali stanno in grand.ma afflittone, poiché gli è denegato il vitto neccessario, angariati in diversi modi, et privi delli aiuti spirituali per l’anime loro, talm.te che trovandosi quasi in desperationi molti facilm.te rinnegano affatto, altri ritengono il semplice nome del christiano ma del resto vivono come se la legge christiana ad essi non appartenesse, di modo che il riccatargli è opera non solo bona ma neccessaria, poiché se si piantara questa opera della Redentione tutti pigliaranno conforto e speranza, per il che non rincgaranno più così facilm.te anzi molti renegati tornaranno, si come già alcuni me ne hanno parlato; et questo poco principio che si è dato hora ha confirmato molti giovaneti e molte citelle, che più tosto vogliono morire che farsi Turchi, supplico dunque le SS.VV. molto 111. abbracciar questa opera con tutto il cuore, et dar piena fede al Sr. Decano et ms. Lud.co cercando di spedirli quanto p.a et con bona soma de danari, acciò in tin viaggio si facci quel che in doi si farebbe.
Quando Io cognoscerò col proprio sangue poter aiutare questa opera, non inan- carò di esibirmi a spargerlo, ma vedendo che più tosto per la mia insufficienza la impedisco, oltre che alla Religione nra col tempo può assai pregiudicare, supplico le SS.VV. molto 111. mandare un’altro(!) in mio luogo, quale possi fare quello che tanta opra ricerca; sarei venuto hora con questi schiavi, ma perche vi sono molti christiani amalati non ho voluto abandonarli sintanto che le SS.VV. provenghino d’altro, oltre che al Sre Decano et a ms. Lud.co è parso che il restar mio qua sia per dover essere in soddisfatione delle SS.VV. sin che mandino altro.
Il Sr. Decano è bonissimo instrumento per questa opera, per essere di bo- niss.a conscienza pieno di charità tutto impiegato a beneficio de poveri schiavi, et è stato causa che la Compagnia ha sparagnato qualche centenaro de scudi che si sarebbono pagati de interessi per bisogni che sono occorsi alli quali egli ha suppliti con li suoi proprii danari, prego dunque le SS.VV. farne stima e farne gran capitale perche gioverà molto al negotio, oltre che serve nelle confessioni gran- dem.te per bavere molte lingue.
Ms. Lud.co si è portato molto bene, e sempre stato obedientiss.o et si è mostrato pieno di charità, et realtà, di modo che Io lo tengo per homo molto da bene che non sia per far mai fraude alcuna, ma sia sempre per reusire di bene in meglio, et è persona che dalli schiavi si fa sempre benevolere.
Viene M. Aless.ro pisano quale è stato qui schiavo, per quanto lo cognosco quà tengolo per liuomo da bene et impiegarlo in questa opra non l’ho per inconveniente anzi si havessi a dar il mio voto, direi che nessuno mi par più atto di lui, non dico di incaricarlo nel negotio della Redentione ma dico l’impiegarlo per padrone di nave quando le SS.VV. molto 111. si risolvessero pigliar una saetina in tutto o in parte. L’altre cose che io gli havrei a dire le intenderanno a bocca da questi ss.ri e dalla informatione ch’io mando però solo le faccio riverenza et all’orationi loro mi racc.do.
Di Algieri il di 20 di aprile 1585.
Delle SS.VV. molto 111. servo nel S.re
fra Pietro piacentino cappuccino