3. - Lettera collettiva dei Redentori all’Arciconfraternita che informa del viaggio sino a Genova. - Genova 13 dicembre 1584.
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Lettera collettiva dei Redentori all’Arciconfraternita che informa del viaggio sino a Genova. - Genova 13 dicembre 1584.
(Mazzo G, fasc.4, ff.92-93)
Ill.ri s.ri et padroni nel sig.re lion.mi
Dal sig.r Decano et da ms. Lud.co liebbi la Ira delle ss.vv.Ill. in Pisa, alla quale non risposi all’hora perche quasi sub.o me inviai per Lerizi; liora le dico che io venni per terra sino a Lerizi per gra del Sig.re con sanità, et per bona nra sorte trovai già il P. Decano et ms. Lud.co gionti sani et salvi; ivi tutti insieme trattassimo del modo che havevamo a tener per imbarcarsi per Genova et il s.re Iddio ci mandò una boniss.a occasione d’un Gentilhuom genovese per nome il s.re Cesare Pallavicino quale su l’istesso suo vassello ci passo tutti quattro con grand.ma amorevolezza, et perche qslo Gentilhuom fu da noi informato dell’opera pia per la quale le SS.VV. ci mandano tanto l’hebbe a piacer che si deliberò concorrere anch’egli a favorir l’opra, co’l darci gratis quell’istesso suo vasello sino in Marsiglia con marinari molto pratici; hora qsta cortisia ricevuta è tale che per debito nro la facciamo sapere alle SS.VV. accio possino con occasione ringratiar questo sg.re, et supplire a quanto si converrebbe fare a noi.
Nella sua Ira ci dicono che scriviamo se nelle Instrutioni non ci manca cosa alcuna, le rispondo che le Instrutioni sono piene et contengono il tutto non ci occorre dir altro se non che liabbiamo informatione qui in Genova che i schiavi atti al remo non si havaranno per manco di 200 scudi però desideramo sapere se vole che spendiamo tanto in quelli che sono racc.ti da S.S.ta et altri che sono iit
lista; altri che non servono al remo come vecchi dicono che si havaranno per li 100 sc.di pero le SS.VV. potranno mandarci l’ordine in Marsilia.
Circa gli presenti da donarsi habhiamo informatione che si suole donar qualche cosa di valuta noi liabbiamo determinato pigliarne di novo informatione in Marsilia, et quel che necessariamente si dovrà fare, lo faremo et non di più.
In quanto al dar giuramento o al far noto a quelli che saranno riccatati del venire a Roma; per quanto ci dice il s.r Decano non par che la mente delle SS.VV. sia che noi habbiamo a osservar questo a rigore; ma far quel che meglio si potrà, accio che venghino a Roma; con tutto ciò desideramo sapere di novo se questo lo dovemo osservare come habbiamo ad osservar l’altre cose strettam.te overo farlo, se non ne nàscerà scandalo; altrim.te nò.
Circa il particolar mio che per una mia io approvi et accetti i capitoli alli quali il P. Decano et ms. Lud.co si sono sottoscritti le dico che essendo questi capitoli obbligationi questa mia Ira avrebbe forma di contratto il che a me non è lecito le dico bene che andando per servitio loro non farò se non conforme alla volontà sua.
Il resto delle instrutioni non richiede altro se non puram.te osservarlo et adempirle il che piaccia alla M.ta divina già di farlo, si come tutti quattro siamo dispostissimi di farlo.
La Ira del s.re Carlo Massimo che ci faceva credito de danari non se ne servimmo perche essendoci dato gratis il passaggio sino in Marsiglia, et andando noi frati senza spesa alcuna ma sempre conforme alla Regola mendicando non occorre sino in Marsiglia altra quantità de denari per la persona del m.s Lud.co. Non di meno per bisogni che venghino il P. Decano ha promesso supplir, et in Marsiglia se le rimborsarà il tutto.
Il breve non è comparso con tutto che siamo gionti in Genova non più presto che alli 12 del corrente, si fermassimo per tutto il di 16, non venendo si partiremo per Marsiglia.
Desideramo quei favori presso il Gran Prior che el negotio richiede se bene la Ira dell’IU.mo Farnese speramo che supplirà apresso; che se si potesse haver qualche Ira al fr.llo del Re d’Algieri ci sarebbe di grand’aiuto: come sarebbe una Ira delle sorella sua quale sta in Venetia.
Perche tutti quattro siamo con bona dispositione del corpo con tutto che le pioggie da Pisa in qua ci liabbino colti, et si trovamo d’un volere pregamo le SS.VV. a far far continue orationi si come credemo che sin qui liabbino fatto, poiché parlando di me cognosco che questo viaggio non era per la mia debolezza se le orationi non l’havessero aiutata.
Se bene questa Ira è responsiva alla loro che a me solo scrissero per mezzo del P. Decano et m.s Lud.co nondimeno perche ci sono alcuni capi pertinenti al comune negotio sara sottoscritta da tutti conforme alla Instrutione, non ci occorre dirle altro se non con ogni humilta farle riverenza et pregarle salute et pace.
Di Genova il di 13 di Xbre 1584.
Delle S.S.V.V. HI.me servi nel Sig.re
il Decano di Ales Gio. Sanna Ludovico Giumi fra’ Filippo della Rocca Con.da cappuccino fra’ Pietro piacentino cappuccino