25 marzo 1587
1587 (25 MARZO) Al rientro dalla seconda missione ad Algeri, Mons. Giovanni Sanna Porcu, presenta al papa Sisto V i 242 schiavi cristiani, fra i quali 23 sardi gran parte dei quali riscattati a proprie spese.
« Gli schiavi, dell'uno e dell'altro sesso, entrarono in Roma e accompagnati dai fratelli del Gonfalone, e da un folto popolo, che andò loro incontro. Inteneriva quella comparsa, ma più movevano le lagrime del popolo romano il quale benediceva ad alta voce Sisto, chiamandolo il padre dei poveri. Furono alimentati in Roma per tanti giorni, quanti bastavano ragionevolmente a visitare i santuari, a soddisfare alla devozione, e poscia essendo guidali dai confratelli a visitare processionalmente l' immagine di nostra Donna in S. Maria Maggiore, dove baciarono il piede al Papa, che a tenor della nuova bolla[ ... ] da noi riferita, vi tenea cappella essendo la domenica di Passione, furono licenziati dopo un buon pranzo da Sisto, con lim osina congrua a ciascheduno per tornare al respettivo paese, essendovene alcuni che avevano sofferto il peso durissimo di schiavitù per quarant'anni continui ».