Gli itinerari del Gen. Alberto F. Della Marmora
«...Questa punta si chiama Monte Entu, perché essa è realmente esposta a tutti i venti; ha una forma presso a poco conica simile a quella del monte del Castello, e come questo, si compone d’una roccia basaltica grigia, che tende ugualmente alla divisione prismatica irregolare (...).
Questo punto domina molte altre cime vicine, tutte della stessa natura e della stessa forma. La sua altezza è di 1015 metri sopra il livello del mare.Da questo sito si scuopre una gran parte della costa occidentale dell’isola, dopo i promontori della Frasca, e di S. Marco, insino al Capo Caccia presso Alghero.
Vale la pena di procurarsi questa vista, con un’ascensione, a dir il vero, un poco penosa, ma sempre ombreggiata, e che dura poco più d’ un’ora.
Di più è una strada frequentata dai cacciatori del paese, che si portano sovente ai piedi di M. Entu e dei luoghi circostanti, facendovi partite di caccia grossa.
Così un giorno che io mi trovavo appollajato sopra questo picco (avendo verso ponente un precipizio di circa cento metri ai miei piedi), occupato a prender degli angoli col mio teodolite, mi è accaduto di sentire tutt’ad un tratto un gran rumore, prodotto da voci umane, e da calpestio di molti cavalli; questo schiamazzo partiva dalla foresta che io vedeva al di sotto a volo d’uccello: subito m’intesi chiamare col mio nome; queste grida provenivano da una numerosa compagnia di cacciatori di Cuglieri, che a traverso dell’apertura della foresta m’avevano riconosciuto, perché nessun’altra persona s’avevano immaginato, sarebbe stata capace di restare appollajata per molte ore sulle punte più alte delle montagne del loro paese cogli stromenti lucicanti: essi per conseguenza mi riconobbero meno alla mia figura che dal luogo dove mi trovava, e dal mio apparecchio, invitandomi coi gesti di discendere ed unirmi con loro.
Ciò feci al tramontar del sole, allorché la mia operazione fu terminata per quel giorno. Io li trovai, senza molto allontanarmi dalla mia stazione, e profittai con la loro preda, della cena e del sereno passando in mezzo ad una allegra e festosa compagnia una notte che io m’ero stabilito di passare in questa punta molto più silenziosamente colla mia guida.
A proposito di M. Entu, debbo aggiungere, che la sola vista di cui si gode verso il mezzodì, verso ponente, ed in parte verso tramontana è molto estesa, al contrario è limitatissima verso levante, perché verso questa parte la montagna si eleva ancora più di 40 metri, e termina con una specie di piano un poco ondulato, la di cui punta culminante ha l’altezza di 1050 metri sopra il livello del mare.