Domenica, 24 Novembre 2024

RASSEGNA STAMPA

AREA SIC

APIAMO - LABORATORI DI APICOLTURA

regina 2 g

LABORATORIO APICOLTURA
(Base)

Durata: 22 ore
Periodi: 15 - 26 febbraio / 10 - 22 ottobre
(Tutti i giorni, domeniche escluse)

Luogo di svolgimento: Santu Lussurgiu, via Alagon, 29
Programma: lezioni teoriche e pratiche.
(All'atto dell'iscrizione verrà fornito il programma di dettaglio dell'intero corso).
Docente: Bruno Onnis - R.P.

Quota Iscrizione: 30,00 euro, in alternativa: mutuo di 3 ore della BdT - Santu Lussurgiu
Costo partecipazione al corso: 240,00 euro, in a<lternativa: mutuo di 48 ore della: BdT - Santu Lussurgiu

Obiettivi del progetto

Obiettivi generali;

Il progetto intende perseguire le seguenti finalità:

  • Tutelare, ripristinare, riqualificare, curare e valorizzare le aree di verde ed i parchi presenti sul territorio comunale che oggi risultano un po' trascurati stante la grossa estensione territoriale.
  • Rendere fruibili e accessibili le aree di interesse naturalistico, sportivo, turistico tramite azioni mirate che possano coinvolgere diverse e/o specifiche fasce d'utenza (bambini, anziani e soggetti diversamente abili)
  • Promuovere il turismo ambientale e il senso civico-ecologico delle nuove generazioni, riducendo l'uso improprio di tale aree ovvero l'accumulo di immondizia, rifiuti, oggetti abbandonati ecc.
  • Offrire ai giovani volontari conoscenze, capacità, esperienze, strumenti di qualificazione professionale spendibili nel mondo del lavoro, neirambito dei nuovi mestieri legati all'ambiente.

Aree di intervento individuate:

  • Sito di Importanza Comunitaria (SIC) "Riu Sos Molinos - Sos Lavros - Monte .Urtfgu".
  • Borgata di San Leonardo
  • Parchi Urbani
  • Zone verdi
  • Beni naturalistici
  • Zone di interesse archeologico

Obiettivi specifici:

FAVORIRE L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SPECIALISTICHE RISPETTO ALLA SALVAGUARDIA, TUTELA E GESTIONE DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO SALVAGUARDIA DEI I PARCHI URBANI E I BENI NATURALISTICI RICADENTI NEL TERRITORIO

Azione:

  • Migliorare e promuovere una nuova cultura ambientale.
  • Monitoraggio dei territori attraverso la mappatura degli stessi e la predisposizione di un programma dettagliato che riguardi le attività di valorizzazione, cura, manutenzione e salvaguardia delle aree individuate.
  • Assicurare la sorveglianza sistematica delle aree.

Risultato atteso:

  • Elaborazione del programma di interventi per la cura e la manutenzione delle aree verdi e dei parchi individuati nel seguente progetto.
  • Organizzazione ed espletamento delle attività di cura, manutenzione e valorizzazione delle aree verdi e dei parchi e delle aree interessate dal seguente progetto (pulizia delle aree, taglio potatura e sfalcio).
  • Controllo e monitoraggio del territorio.
  • Bonifiche di discariche abusive.

Indicatori di risultato

  • N° totale di interventi realizzati per la cura e la manutenzione delle aree individuate
  • N° totale bonifiche di discariche effettuate
  • N° di giornate di vigilanza effettuate

VALORIZZARE I PERCORSI E LE AREE VERDI BISOGNOSE DI MAGGIORE CURA 

Azione:

Operare a supporto dei collaboratori comunali e responsabili dell'associazioni locali nella valorizzazione delle aree d'interesse del progetto in particolare nelle attività di pulizia e sistemazione dei percorsi e manutenzione della segnaletica dei sentieri fruibili anche dai turisti.

Risultato atteso:

  • Rafforzamento della conoscenza del territorio e dell'ambiente
  • Miglioramento della percorribilità dei sentieri (pulizia, sfalcio, potatura).
  • Miglioramento segnaletica

Indicatori di risultato:

  • N° totale di sentieri resi fruibili
  • N° Metri/Km di sentieri interessati da attività di manutenzione (taglio e sfalcio della vegetazione, potatura cespugli, ecc.)
  • N° percorsi da sistemare

FAVORIRE L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE RISPETTO ALL'ORGANIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI PROMOZIONE DI PROGETTI AMBIENTALI, SIA EDUCATIVI CHE PROMOZIONALI DEL TERRITORIO SUPPORTARE LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ 

Azione:

Operare al fianco dell'Amministrazione Comunale e della Compagnia Barracellare e dell'Archeoclub d'Italia sede locale Santu Lussurgiu per l'organizzazione dei diversi eventi legati alle attività proposte: giornata ecologica, festa dell'albero, escursioni,


Risultato atteso
:

  • Progettare e realizzare materiali di comunicazione per la promozione dei vari eventi (giornata ecologica, festa dell'albero, escursioni)
  • Rafforzamento dell'offerta turistica complessiva migliorando la fruibilità ai siti di interesse naturalistico (aree SIC) e archeologico
  • Creazione di itinerari naturalistici e archeologici

Indicatori di risultato:

  • N° eventi proposti (giornata ecologica, escursioni)
  • N° partecipanti agli eventi
  • N° materiali di comunicazione prodotti

Obiettivi generali per i volontari:

  • Svolgere un ruolo di cittadinanza attiva;
  • Acquisire nuove competenze culturali e professionali;
  • Instaurare una proficua relazione con gli utenti che sono coinvolti nella realizzazione del progetto;
  • Contribuire al miglioramento e al potenziamento delle attività di sostenibilità ambientale attivate nel paese;
  • Conoscenze e competenze in ambito ambientale.

Obiettivi specifici per i volontari:

  1. Conoscere l'organizzazione del Servizio Civile Nazionale e le leggi che lo regolamentano;
  2. Formare una consapevolezza ecologica e senso di appartenenza al proprio territorio;
  3. Acquisire conoscenze e competenze in diversi ambiti legati alla tutela della salute e dell'ambiente tramite un mix di formazione in aula ed esperienze sul campo;
  4. Applicare conoscenze e competenze acquisite nel percorso formativo ed educativo scolastico, alla pratica e al mondo del lavoro in campo ambientale e di promozione dei diritti;
  5. Imparare a comunicare con utenti di differenti fasce d'età e categorie sociali tramite la partecipazione attiva ad iniziative di informazione, educazione e sensibilizzazione di vario genere (organizzazione di convegni, attività di coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni, azioni di animazione sul territorio, attività con i bambini, etc.);
  6. Acquisire competenze in tema di progettazione, organizzazione e gestione di iniziative finalizzate ad una gestione sostenibile del territorio ed alla diffusione di buone prassi in campo ambientale.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell'intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste perii raggiungimento degli obiettivi Introduzione

Il presente progetto si prefigge con l'aiuto di n. 4 volontari di intervenire nelle aree del Comune di Santu Lussurgiu individuate al box 6. L’intervento svolto dal progetto sarà finalizzato, in un primo momento, alla manutenzione e alla conservazione degli elementi naturalistici, nelle aree in oggetto, grazie ad un’azione di monitoraggio dell’area, e successivamente anche alla loro valorizzazione.

Azioni - attività - tempi di realizzazione

1. Pianificazione delie attività

Il  presupposto del servizio è la predisposizione di azioni sinergiche programmate e coordinate dal Settore cultura del Comune che definisce tempi di svolgimento delle attività e le modalità di promozione delle stesse. Tutte le attività sono realizzate coinvolgendo attivamente i volontari e i copromotori; Archeoclub d'Italia sede locale di Santu Lussurgiu, La Compagnia Barracellare di Santu Lussurgiu.

La pianificazione delle attività può essere modificata in seguito ad esigenze sopravvenute.

1. Accoglienza ed avvio

All'avvio del progetto i volontari sono accolti dall'Olp, il quale illustra:

  • Le attività previste dal progetto
  • Le attività che coinvolgono i volontari
  • Le modalità di attuazione del progetto
  • L'organizzazione del SAP
  • L'organizzazione del SCN
  • Il ruolo ricoperto dall'OLP.

L'Olp fa conoscere ai giovani i referenti del servizio al quale fa capo il progetto.

Per la descrizione delle attività della Formazione generale e specifica si rinvia rispettivamente alle voci: 29/34 e 35/41.

Per la descrizione delle attività di Monitoraggio si rinvia alle voci 21) e 42).S

Per le attività di Promozione e sensibilizzazione del Servizio civile nazionale si rinvia

alla voce 17).

Altre attività (oltre a quelle sopra descritte) che permettono ai volontari di acquisire le competenze e le professionalità indicate alla voce 28.

Contesto settoriale: la valorizzazione dell'ambiente

CONTESTO SETTORIALE: LA VALORIZZAZIONE DELL'AMBIENTE

La valorizzazione e la cura delle aree verdi risulta vitale sia per migliorare la qualità della vita dei residenti che per rafforzare la naturale nuova vocazione turistica del paese. Infatti, il Comune di Santu Lussurgiu, per la particolarità del suo paesaggio, per l'unicità del centro storico e per il mantenimento delle tradizioni, beneficia di un discreto flusso turistico durante tutto l'arco dell'anno.

Il Comune di Santu Lussurgiu si propone di valorizzare le zone di interesse ambientale, la tutela del paesaggio, la difesa del suolo e della natura, avvalendosi di risorse umane e collaborazioni specialistiche reperibili tra il personale in ruolo o acquisite tramite convenzioni con soggetti esterni quali il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ed Ente Foreste, Università, Archeoclub d'Italia, Compagnia Barracellare, Associazioni locali.

Il lavoro di tutela ambientale svolto dal Comune è volto alla valorizzazione e promozione del territorio anche attraverso l'impianto organizzativo e gestionale di progetti e servizi ad ampio respiro.

Infatti con una politica puntuale volta a fare di Santu Lussurgiu un Comune Sostenibile, con la redazione e l'adozione del regolamento sul decoro urbano e con le funzioni di protezione civile delegate in parte alla compagnia barracellare, è possibile sensibilizzare la popolazione sull'importanza del verde urbano e sui benefici che la cura e il rispetto di esso hanno sugli individui, ovvero:

  • funzione impattante; consente di mitigare il degrado di impianti e costruzioni frutto dell'attività dell'uomo;
  • funzione ecologico-ambientale: contribuisce a regolare gli effetti del microclima attraverso l'aumento dell'evapotraspirazione, regolando inoltre gli sbalzi termici estivi con una sorta di effetto di "condizionamento" naturale dell'aria;
  • funzione protettiva: intesa come importante funzione di protezione e di tutela del territorio in aree degradate o sensibili (argini di fiumi, scarpate, zone con pericolo di frana, ecc), e viceversa la sua rimozione può in certi casi produrre effetti sensibili di degrado e dissesto territoriale;
  • funzione sociale e ricreativa: la presenza di parchi, giardini, viali e piazze alberate o comunque dotate di arredo verde consente di soddisfare un'importante esigenza ricreativa e sociale e di fornire un servizio fondamentale alla collettività, rendendo più vivibile l'ambiente cittadino;
  • funzione socio-sanitaria: le aree verdi contribuendo al benessere psicologico ed all'equilibrio mentale;
  • funzione culturale e didattica: rappresenta un elemento importante dal punto di vista culturale (conoscenze botaniche) e didattico (in particolare per le scolaresche) per le nuove generazioni. Inoltre i parchi e i giardini storici, così come gli esemplari vegetali di maggiore età o dimensione, costituiscono dei veri e propri monumenti naturali, la cui conservazione e tutela rientrano fra gli obiettivi culturali del nostro tessuto sociale;
  • funzione estetica: anche la funzione estetico è rilevante, anche in considerazione del fatto che la presenza del verde migliora decisamente il paesaggio urbano rendendo più gradevole la permanenza in città.

In linea con tali processi l'Amministrazione comunale sta attivando dei programmi in grado di soddisfare i seguenti obiettivi:

  • tenuta e cura di parchi e giardini pubblici a garanzia dei fruitori ma anche della cura del patrimonio;
  • promozione di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e alla conoscenza dell'ambiente anche tramite la realizzazione di eventi ed attività di particolare richiamo a livello turistico-ambientale;
  • iniziative di educazione ambientale attuate in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche presenti in paese e la consulta giovanile;
  • realizzazione di percorsi naturalistici;
  • tutela Area SIC "Riu Sos Molinos - Sos Lavros - Monte Urtigu", in collaborazione con l'Archeoclub d'Italia con sede a Santu Lussurgiu;
  • diverse edizioni della giornata ecologica e dell'ambiente in collaborazione con la Consulta Giovanile di Santu Lussurgiu, l'Associazione Borghi Autentici e il tutor dell'ospite, Archeoclub e la partecipazione di tutte le associazioni,
  • feste degli alberi per sensibilizzare le scolaresche su questa tematica;
  • valorizzazione delle numerose aree archeologiche presenti nel territorio comunale, tra i quali Nuraghe Piriccu e Elighe Onna";
  • campagna informativa porta a porta sulla raccolta differenziata;
  • adozione Piano di Protezione Civile.

- Criticità e bisogni da soddisfare

SITUAZIONE Di PARTENZA/CRITICITA' BISOGNI DA SODDISFARE

Mancanza di programmazione e di coordinamento delle iniziative di tutela e protezione dell'ambiente e delle aree naturalistiche del territorio  Tutelare e promuovere del verde come elemento qualificante dell'ambiente urbano e come fattore di miglioramento qualitativo della vita; Incentivare attività finalizzate al rispetto dell'ambiente e alla pulizia delle aree.
Scarsa consapevolezza nella popolazione giovanile del valore del patrimonio naturalistico e storico locale Sensibilizzare l'opinione pubblica ,ed in particolare le giovani generazioni, sui temi ambientali.
Mancanza di una cultura della sostenibilità ambientale Diffondere la cultura del verde nel territorio comunale, attraverso l'informazione al cittadino, riguardante le risorse naturali, le varie tipologie storiche e i diversi elementi architettonici presenti in giardini, parchi e viali alberati ecc.

 

Dalla tabella emerge l'esigenza di creare una serie di attività volte alla salvaguardia e alla tutela del ricco patrimonio naturalistico che nsiste nel Comune di Santu Lussurgiu. 

Manutenzione e cura ordinaria e straordinaria degli spazi verdi, dei parchi e delle oasi naturalistiche, utilizzo gestione degli spazi verdi, ripristino dei sentieri e della segnaletica; giornate ecologiche; incontri; seminari. Queste sono le attività che la presente proposta progettuale vuole implementare per superare e/o colmare le criticità che sono state evidenziate da un attento studio sulle problematiche ambientali del territorio di riferimento.

Risulta evidente che oltre ai destinatari diretti questo progetto vuole coinvolgere tutta la popolazione lussurgese, tutto il mondo dell'associazionismo che a Santu Lussurgiu è molto attivo e in particolare le fasce più giovani della popolazione.

Inoltre il progetto consente di promuovere una serie di attività delle quali saranno beneficiari una pluralità di soggetti quali: le Istituzioni cittadine, tutta la comunità, le scuole.

Attraverso il progetto viene offerta ai volontari una occasione di crescita personale e professionale. Il progetto si ricollega ai principi contenuti nella legge 64/2001 per cui il volontario ha la possibilità di esprimere e testimoniare i valori deirimpegno e della partecipazione attiva alla vita sociale della comunità.

I pipistrelli *

in voloPresso i Mulini comunali di Santu Lussurgiu in località Sos Mòlinos sono presenti due colonie di pipistrelli, mammiferi tutelati dalle leggi regionali, nazionali ed europee.
All'atto della presa in gestione dei mulini, l'Archeoclub di Santu Lussurgiu in collaborazione attiva e fattiva  con Speleoclub Oristanese e GGO - Guppo Grotte Ogliastra, ha avviato una serie di iniziative  per lo studio e la loro tutela e salvaguardia, compresi gli habitat nei quali vivono e/o soggiornano.
 

Di fatto, i pipistrelli (o chirotteri che dir si voglia) non ci disturbano, anzi!

Riteniamo infatti che nei prossimi mesi le colonie presenti a Sos Mòlinos, potranno costituire e rappresentare, anche visivamente, il valore aggiunto alla conoscenza diretta del sito in gestione, soprattutto quella pedagogica e didattica a favore delle giovani generazioni,  per la formazione e il rafforzamento di una coscienza ecologica che consideri e riconosca sul campo la biodiversità e l'equilibrio tra le specie viventi come requisiti indispensabili alla vita stessa degli umani. 

Leggi tutto: I pipistrelli *

I mulini e le gualchiere a Santu Lussurgiu *

gualchieraPer quanto riguarda la collocazione storica dell'origine dei mulini e delle gualchiere a Santulussurgiu, non si hanno per ora attestazioni scritte in proposito. Forse l'impiego di queste macchine fu diffuso e traman­dato dai monaci Camaldolesi del monastero di Bonarcado, che certamente sfruttarono anche i corsi d'ac­qua del territorio nel quale sarebbe poi sorta la comunità di Santulussurgiu (1).

La presenza e la vicinanza alla risorsa idrica, la possibilità di sfruttare il regime idrico hanno costituito elementi determinanti per lo sviluppo dell'attività molitoria e l'orga­nizzazione produttiva e sociale della comunità.

Lo stesso Angius fa notare come "le innumerevoli sorgen­ti del lussurgese (...) danno moto a macine e gualchiere" (2) che caratterizzavano in modo rilevante l'economia del paese.

I complessi di fabbricati e macchine idrauliche erano dislocati a sud-ovest e a sud-est del centro abitato, in zona denominata SOS MÒLINOS e S'AU 'E SU SALIGHE.

Grazie alla forza motrice fornita dai torrenti perenni che scendevano dal Montiferru, si sviluppò quella singolare attività preindustriale che caratterizzò il paese specialmente tra la fine dell'Ottocento e gl'inizi del Novecento.

Si è affermato che i numerosi mulini e gualchiere che sor­sero nelle zone indicate hanno costituito "una straordina­ria infrastruttura, un vero museo di archeologia paleo­industriale della Sardegna" (3).

mulino bI mulini erano tutti di modeste dimensioni, così come le loro capacità produttive. Il meccanismo, che veniva azionato da piccole masse d'acqua, era a ruota orizzontale, capace di macinare modeste quantità di grano sufficienti a soddisfare unica­mente le limitate esigenze delle singole famiglie lussurgesi (4) e dei paesi vicini.

Non essendoci, perciò, alcuna produzione commerciale di farina, si può affermare, e così è stato confermato dalle testimonianze, che il mestiere del mugnaio, anche se costituiva la principale fonte di reddito, era un lavoro poco redditizio; considerato inoltre che, per consuetudi­ne, il lavoro veniva retribuito in merce e raramente in moneta.

La gualchiera, macchina idraulica a ruota verticale, follava a mezzo di magli l'orbace, panno di grossa lana di peco­ra, che serviva per confezionare mantelle, coperte e vesti­ti nonché le uniformi fasciste (5).

Sempre nel dizionario dell'Angius-Casalis si legge che "nei fiumi di Santulussurgiu, nei quali si ha un tal volume da mettere in moto gli ordigni, è delle medesime un gran numero. Vi si lavora sempre, perché anche dai villaggi dei vicini dipartimenti si portano a sodarle molte pezze di forese" (6).

Se la lavorazione dell'orbace rispondeva, quindi, a com­messe che andavano ben oltre le richieste locali (7), non sorprende, apprendere che "l'industria" della lavorazione dell'orbace era sufficientemente prospera da essere con­siderata fonte di guadagno; poiché il lavoro era remunerato con moneta e raramente in natura. Tuttavia dalle noti­zie forniteci, si evince che in tempi più recenti il guada­gno non fosse così elevato, poiché il reddito di cui il gual­chieraio disponeva era sufficiente al solo sostentamento familiare.

Purtroppo, non abbiamo avuto l'opportunità e la fortuna di rintracciare i libri contabili delle attività oggetto della nostra ricerca.

Non bisogna dimenticare infatti che, solo durante il periodo fascista, i mugnai, nulla si sa dei gualchierai, erano obbligati alla tenuta dei registri contabili dai quali risultas­se la quantità del grano che veniva macinato.

Solo le testimonianze ci hanno consentito, come si vedrà, di farci un'idea di quelle che potevano essere le entrate e le spese del gualchieraio e del mugnaio; di conoscere la qualità e la quantità del prodotto lavorato; nonché le fasi e i periodi delle operazioni.

Oltre le spese per la vendita e la riparazione delle macchine e per la manutenzione degli edifici, che seppur minime incidevano comunque sul bilancio familiare, il gualchieraio e il mugnaio erano tenuti a pagare all'erario la tassa annuale governativa sull'uso dell'acqua, quale bene del demanio, il cui ammontare è andato aumentando con il passare degli anni.

Il mulino come la gualchiera erano proprietà di persone che esercitavano il solo mestiere del mugnaio e del gualchieraio: pochi erano quelli dati in affitto. Quando questo accadeva, il contratto di affitto tra il proprietario e l'affittuario, che veniva stipulato oralmente o per scrittura pri­vata, comportava per l'affittuario l'obbligo di corrispondere il canone stabilito che, generalmente per il gualchieraio avveniva in denaro e per il mugnaio in natura (grano in luogo di denaro).

Si apprende da fonti storiche, che il numero dei mulini negli anni considerati si aggirava intorno alla cinquantina e il numero delle gualchiere venticinque (8).

Questo fu certamente dovuto a un insieme di fattori sociali e ambientali: come si è già detto, in questa direzione spingevano sia il bisogno della famiglia di procurarsi la farina per la provvista familiare, sia il considerevole aumento della popolazione nel periodo considerato, ma l'attività molitoria e follatoria fu soprattutto favorita dalla presenza dei vari ruscelli, che determinarono la scelta dei siti.

Nell'immediato dopoguerra l'attività molitoria nell'agro lussurgese, come nelle altre zone della Sardegna, viene a trovarsi in una situazione di completo declino che non doveva più fermarsi fino agli "anni 70".

Si verifica ormai l'avvento di "industrie molinologiche" capaci di produrre farina in quantità superiore a quella dei mulini, sottraendo così, tutto il settore di trasformazione dei cereali all'ambito locale e familiare. Ciò determinò la definitiva scomparsa dei mulini ad acqua.

In quegli anni, quasi contemporaneamente al venir meno dei mulini, scompaiono anche le ultime gualchiere; la loro capacità produttiva si trova in difficoltà di fronte ai nuovi mezzi di produzione tessile.

L'orbace, impiegato anche per confezionare vestiti, venne sostituito da stoffe più raffinate.

Con il definitivo abbandono dei mulini e delle gualchiere ebbe inizio il progressivo deterioramento degli edifici, di cui attualmente, nelle zone sopra indicate e ormai inselvatichite, non ne rimangono che i ruderi.

Tuttavia, naturalmente inoperanti, nella zona si trovano due mulini ancora in buone condizioni, tant'è vero che è possibile farli funzionare ed assistere alla macinazione del grano.

Altrettanto non può dirsi dell'unica gualchiera esistente, situata nella zona "S'AU E S'ALIGHE", che a causa delle continue ruberie dei pezzi che la compongono, si trova in precarie condizioni.

La gualchiera e un mulino, anch'esso in rovina, sono stati acquistati dal Comune di Santulussurgiu con l'intento di riattivarli e riportarli all'originaria funzione, naturalmente ai soli fini culturali e antropologici. Inoltre un mulino idraulico e una gualchiera sono conservati nel Museo della Tecnologia Contadina di Santulussurgiu che, sorto nel 1976 è l'unico che dispone di numerosi strumenti di lavoro e oggetti di uso quotidiano del passato contadino e artigiano lussurgese.

________________

* In: COMUNE DI SANTU LUSSURGIU, Il Mulino e la Gualchiera. I mezzi tecnicie le attività operative del passato., Ediz. Scuola Sarda, Cagliari 1995

(1) Presumibilmente il paese si è formato attorno alla chiesetta campestre di San Lussorio, e appartenne prima al Giudicato di Torres e poi di Arborea.

(2) Cfr. Angius - Casalis, Dizionario Geografico Storico Statistico Commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna, vol. Il pp. 395-397, Torino 1839.

(3) Cfr. Sanna - Angioni, in L'archittetura popolare in Italia, pp. 110-111, Roma - Bari, Laterza 1988.

(4) la cui consistenza demografica era nel 1871 di 4.564 ab.; nel 1901 5.047 ab.

(5) Nel periodo fascista il tessuto delle divise era in "orbace sardo" nome riservato al solo tessu­to prodotto in Sardegna per differenziarlo da quello (meno pregiato) prodotto dall'industria tessi­le continentale.
Al fine di aumentare la produzione e la quantità vennero utilizzate nella fabbricazione del panno di orbace macchine azionate dall'elettricità al posto della medievale "gualchiera", soggetta al regime di magra dei torrenti. Cfr. Vincenzo Catte, L'orbace Sardo.

(6) V. Angius - Casalis, op. cit. pag. 210 vol. I; La lana delle pecore si lavorava tutta nel paese, e non bastando per i lavori se ne introduce altra e non poca dai paesi vicini, Ibid. p.. 400, vol. II.

(7) ... Si dice che questo villaggio fornisca annualmente più di 1.500 pezze di albagio, ch'è il più apprezzato in tutta l'isola, e del quale gli abitanti del luogo fanno un commercio molto attivo. Cfr. A. La Marmora, Op. cit., p. 361.

(8) Cfr. Angius; Angioni - Sanna, Op. cit.

Rapaci Capaci Onlus

martin okDall'incontro tra il maestro Falconiere Martin Strunga, la Falconeria internazionale e diversi amici Sardi appassionati, Rivive oggi in Sardegna l'ancestrale Arte della Falconeria, Disciplina patrimonio mondiale dell'umanità (UNESCO), che per le sue caratteristiche tramandabili attraverso osservazione diretta, costanza nella pratica e Vocazione alla materia, nell'isola andava involvendosi verso una potenziale estinzione o superficiale interpretazione. "Falconeria Sarda Giudicale Arborense": per ricordare che anche in Sardegna è esistito un florido periodo di Falconeria, culminante nel regno Giudicale di Eleonora d’Arborea, della quale, oltre alle numerose leggende che la relazionano ai rapaci, ereditiamo l'emendamento che li protegge, nella sua Carta De Logu... Questi i motivi per cui ci onoriamo dedicare al periodo Giudicale una delle nostre pagine Facebook e realtà mediatiche, risultando Precursori in Sardegna ed orgogliosi portabandiera storici del passato.

 

martin ilaria

 

 

 

 

 

 

 

 

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