Carlo Levi
Il libro di Carlo Levi (1902-1975), Tutto il miele è finito, nacque come serie di appunti per un volume fotografico sulla Sardegna, in seguito ad un viaggio compiuto dall'autore nel 1952.
A questi primi commenti se ne sovrapposero altri, frutto di ulteriori viaggi nella nostra Isola e si giunse così alla composizione del libro. Non era la prima volta che Levi dimostrava interesse verso il Sud e le sue problematiche: nell'opera Cristo si è fermato ad Eboli, che narrava la storia (autobiografica) di un confinato politico in Lucania, lo scrittore si era accostato con un atteggiamento ambivalente alla terra lucana: da un lato era affascinato da un mondo antico, tagliato fuori dalla storia, in cui sopravvivevano usi e costumi millenari, dall'altro era forte in lui un sincero impegno di denuncia dei problemi socio-economici di quella terra. La pubblicazione di quest'opera determinò l'inizio di quell'interesse verso il Meridione che in seguito si estese dalla letteratura anche alla pittura e al cinema.
Anche in Tutto il miele è finito Levi dimostra un grande interesse verso le tradizioni e i riti della Sardegna ma, al tempo stesso, si rende conto della crisi dell'Isola, dove «una civiltà di pastori si trasforma in parte in una civiltà contadina, tra lotte inteme e ambivalenze drammatiche, e già la civiltà contadina si dissolve pel mondo e sorgono centri operai, come querce solitarie e se ne sente il peso e l'influsso sul costume».
Nella stesura finale, Tutto il miele è finito si presenta quasi come un reportage dove, accanto alla Sardegna, vista ancora una volta come luogo mitico, come «selvatico spazio vuoto di storia», si affaccia anche l'attenzione verso una terra che va cambiando e tenta faticosamente di realizzare una concreta autonomia regionale.
La Sardegna è dunque una terra di contrasti che non fanno che risvegliare l'interesse e la curiosità dello scrittore. Cagliari, Pula, Teulada, Sant'Antioco, Carbonia, Oliena, Tonara, Nuoro, sono solo alcuni dei centri visitati da Levi e descritti in Tutto il miele è finito con uno stile che rende quest'opera il diario di un viaggio e, al tempo stesso, un valido saggio sociologico e storico.
Tratto da: AA.VV., Almanacco Scolastico della Sardegna - 2 , EdiSar srl., Cagliari 1994