Domenica, 24 Novembre 2024

Ambiente

ARCHEOLOGICI - MONTIFERRU - SINIS

Nuraghe Piricu - Santu Lussurgiu*

017Nuraghe Piricu
Località:Regione Baracontu o Piricu;
Catasto:F85/ADC;
Quota:m. 306;

Posizione: Posto su un altopiano basaltico degradante a sud, il nuraghe è deli­mitato da due torrenti: ad est dal Rio Tzispiri e ad ovest dal Rio Baracontu (o Enacontu) che scorrono in un terreno attualmente adibito al pascolo.

Struttura:Si tratta di un monumento complesso formato da una torre cen­trale e da resti, alcuni non molto evidenti, di ben quattro torri aggregate.

Torre centrale e principale (mastio)

È l’unica che si conserva discretamente. Essa è formata da un paramento esterno1 di venti filari per un’altezza di m. 12. A meridione si apre l’ingresso, con sezione trapezoidale architravata, che porta direttamente al corridoio lungo m. 4.35.
Questo immette nella cella a pian terreno con volta arcuata a sesto acuto alta m. 3,45. Le pareti e la volta di tale camera circolare sono formate da quattordici filari aggettanti a tholos e alti nell’insieme m. 6.
La cella è dotata, a livello terra, di tre nicchie aventi tutte le medesime caratteristiche: cm. 65 di base, cm. 20 di altezza, cm. 175 di profondità, volta ogivale, comunicazione con l’esterno e massi sbozzati.
A destra, dal corridoio parte una scala ricavata nello spessore murario attualmente a scarpata, ma in origine a gradini, che, percorrendo una semicirconferenza, porta al primo piano.
Tramite un’apertura a volta, si accede alla cella circolare superiore, svettata, dal diametro di m. 3,50 e dalle pareti a undici filari.
Essa, a livello di pavimento, ospita due nicchie (a nord-est e a sud-ovest) e un finestrone architravato che, preceduto da una volta ogivale lunga 3,35 m., larga da m. 1,25 a m. 0,85 e alta m. 2, si affaccia all’esterno.
Il diametro della superficie di svenamento della camera superiore è di m. 8,90.

Prima torretta marginale rivolta a sud

Residua il muro perimetrale per circa m. 2,75 di altezza con sei filari. Completamente svettata e ripiena. Il suo diametro sul piano di crollo è di m. 7,80.

Seconda torre marginale rivolta ad ovest

Residua la sua semicirconferenza di base lunga m. 4,90 con quattro filari di paramento.
Essa è collegata al mastio con una cortina lunga m. 2,50.

Terza torre marginale rivolta a nord

Pressoché irrilevabile in quanto residuano unicamente le tracce della sua base circolare.

Quarta torre marginale rivolta ad est

Residuano due filari di base circolare interrotti, il cui diametro è di metri m. 8,25. Si notano tracce della cortina che la raccordava al mastio.

Cortile di disimpegno collegato a tre delle quattro torri, di difficile individuazione.

I filari residui di tale cortile sono due, ad andamento arcuato. Essi si interrompono, quasi a mò d’ingresso, proprio di rimpetto al mastio.

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* Testo di Francesco Antonio Salis, S'antighitade in logos nostros, In: Santu Lussurgiu. Dalle origini..., Op. cit. pp.74,75

1 È bene notare che i massi componenti il paramento esterno della torre centrale mostrano dif­ferenti tecniche di lavorazione: infatti i massi dei primi otto filari appaiono appena sbozzati e invece quelli dei filari dal nono in su risultano di dimensione ridotta ma di più accurata rifinitura.

Nuraghe Banzos - Santu Lussurgiu

DSC05054È un bel nuraghe monotorre, abbastanza maestoso se lo si osserva dall'interno come abbiamo fatto noi. Si trova in territorio di Santu Lussurgiu, non troppo distante dal centro abitato, in una zona frequentata anche nel periodo romano, tant'è che nelle vicinanze è possibile visitare i ruderi forse di un antico "bagno".

Si arriva a Nuraghe Banzos percorrendo in macchina diverse strade asfaltate, oppure alcuni sentieri, se si sceglie di camminare a piedi, a cavallo o in mountain-bike, e arricchire così l'escursione.  

 Purtroppo, come avviene per tantissimi altri monumenti archeologici della Sardegna, anche questo versa in pessimo stato di conservazione per le macchie di rovi che l'avvolgono e diversi arbusti che crescono sulla sua sommità. In particolare, è minacciato da un grosso bagolaro (Celtis australis L.) che gli cresce in un fianco, e che sicuramente manterrà fede all'altra denominazione con cui quest'albero è chiamato: Spaccasassi!

Il compianto maestro Francesco Antonio Salis fondatore del Museo etnografico di Santu Lussurgiu che oggi porta il suo nome, lo descrive così:

DSC05068NURAGHE BANZOS “B”

Sorge su una collinetta in una zona ricca di reperti archeologici sicuramente sede di un insediamento di dimensioni considerevoli ed abitata in varie epoche. A poche decine di metri scorre il Rio Banzos.
Il nuraghe è monotorre e presenta una planimetria molto semplice: ingresso a sezione trapezoidale con architrave, corridoio e cella alla quale si accede tramite un ingresso ad arco ogivale alto m. 5,50. La camera, la cui volta è crollata, è perfettamente circolare con un diametro di m. 4,65.
Non sono presenti né nicchie né scale. Esiste invece la breccia di scarico sull’architrave d’ingresso.
I massi sovrastanti l’apertura principale presentano una rientranza minima, e danno così alla costruzione un aspetto cilindrico.

 

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