DIEGO LOI - COMMEMORAZIONE CADUTI, 2016
Un saluto e ringraziamento per la partecipazione alle autorità civili, militari, alle autorità religiose alle associazioni, alla scuola, alla cittadinanza e a tutti coloro che sono intervenuti a questa giornata del 4 novembre, "Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate".
Il 4 novembre 1918, si concludeva, dopo oltre tre anni di aspra lotta ed immani sacrifici, sofferti dai soldati al fronte ma anche dalla popolazione civile, il Primo Conflitto Mondiale: l'impero Austro- Ungarico si arrende e a Padova viene firmato l'Armistizio di Villa Giusti. Dopo circa un anno, nel 1919, a Saint Germain en Laye, viene stabilita l'annessione di Trento e di Trieste all'Italia; si compie l'unità nazionale e la fine di una terribile guerra che vide cadere moltissimi giovani armati solo di baionette.
L'Italia, Stato unitario solo dal 1861, aveva saputo dimostrare in un momento fondamentale della propria storia, di essere divenuta una Nazione coesa, capace di contribuire in misura determinante alla vittoria finale nella prima guerra mondiale e di conquistare un ruolo di primo piano nel panorama internazionale.
Oggi celebriamo la memoria dei Caduti della Grande Guerra del 1915-18, ma anche di tutti i giovani italiani, periti negli altri conflitti, vittoriosi o meno: il 4 novembre rappresenta un momento di riflessione per cementare la nostra identità collettiva, ricomprendere il ruolo importante delle Forze Armate e includere il ricordo della Seconda Guerra Mondiale.
Ma l'odierna ricorrenza non deve quindi essere soltanto momento di ricordo delle vicende storiche legate alla realizzazione dell'Unità Nazionale, che giunse a compimento proprio con la vittoria nella I Guerra Mondiale, ma deve soprattutto rappresentare un momento per riflettere sul significato dell'essere e del sentirsi parte di una Nazione per la quale tanti italiani, chiamati a servire la Patria in armi, sacrificarono il bene supremo della vita.
Se da una parte dunque ricordiamo i caduti in guerra dall'altra celebriamo oggi la forza delle istituzioni, e delle Forze Armate in particolare, per riaffermarne il ruolo fondamentale svolto e la volontà di essere un interlocutore utile alla cittadinanza, di essere con la gente e tra la gente, e vogliamo oggi dimostrare l'apprezzamento per il senso del dovere con cui le forze armate continuano a servire la Patria per garantire la sicurezza nazionale e contribuire a contrastare i conflitti che, paradossalmente, continuano ad esistere.
Conflitti che oggi hanno assunto forme diverse da quelle tradizionali con le armi da fuoco: sono i conflitti sociali, sono gli scontri istituzionali, sono le lotte intestine alla società che ci stanno portando al capovolgimento dei paradigmi interpretativi dei principi ispiratori della nostra Carta Costituzionale, in cui lavoro, equilibrio sociale, rispetto degli altri, aiuto reciproco, assurgevano ai principi ispiratori del buon vivere civile.
É innegabile che siamo di fronte a dei cambiamenti epocali dove i valori morali e civili sono messi a dura prova dalla contemporaneità in cui regna l'effimero dei media e dei social, del tutto è possibile, dell'apparente inutilità delle tradizioni e della identità.
Dobbiamo stare attenti a tutto ciò che ci vuole allontanare da ciò che siamo, proprio perché è nell'assenza delle radici, della storia e del rispetto delle tradizioni che si insinuano le nostre debolezze, sottraendoci invisibilmente, giorno dopo giorno, la possibilità di essere liberi.
Ognuno di noi è parte integrante e fondamentale della società, e questa individualità è quanto di più prezioso possa esistere in assoluto. Con ciò intendo porre al centro dell'attenzione il valore dell'unità amministrativa del Comune, affinché non si dimentichi che il Comune che è la cellula minima fondante lo Stato. Così come il corpo umano esiste perché composto da cellule, così lo Stato esiste proprio perché composto dalle Municipalità, che costituiscono dunque l'anima e l'essenza dello Stato Italiano.
Giova ricordare costantemente questo ai Governanti che non disdegnano invece continui colpi e affondi ai comuni, che vengono troppo spesso lasciati solo a combattere con le esigenze del quotidiano, senza risorse e senza sostegno.
In chiusura, un pensiero alle giovani generazioni, che costituiscono il futuro di questa comunità:
- studiate la storia perché è la base per conoscerci e per capire da dove veniamo;
- studiate in particolare la storia della nostra comunità e della Sardegna più in generale, perché ci aiuta a capire quanto la nostra terra sia una realtà preziosa e unica;
- impegnatevi nella società civile, perché è così che si costruiscono le basi della pace e si leniscono i conflitti;
- soprattutto non abbandonate mai i vostri sogni e lottate per raggiungere i vostri obiettivi, perché la società oggi ha bisogno di competenze, di energie e soprattutto di tanta positività.
Con questi contenuti, e questi auspici, celebriamo questa giornata, consci del valore delle istituzioni ed orgogliosi di appartenere allo Stato Italiano.