I proverbi sull'asino del Canonico G. Spano
Sa sedda istat male ad s'ainu. Ital. Mal la sella sta a l'asino. Dicesi quando una cosa non istà bene ad uno, o che non è degno di possederla.
S'ainu s'abbizat de su heranu da qui qu'est passadu. L'asino s'avvede della primavera dopo passata. Dicesi di uno che non profitta del tempo, e dell'opportunità, presa la simil. dall'asino che nella primavera a vece di profittare dell'erba si da agli amori, e venuta la state si dà a mangiar l'erba.
Fagher sa resessida de s'aineddu. Altr. Fagher sa resessida de su pudderigu de s'ainu. Far la riuscita dell'asinello. Dicesi ad uno che è brutto, mentre piccolo era bello. Metaf. di altre cose morali. Ital. Buon papero e cattiva oca.
Si ti dat a calche s'ainu non bilu torres. Se ti dà a calce l'asino non restituirglielo. Vale, non risponder allo stolto. Non pagar colla stessa moneta.
Si torras su calche ad s'ainu, dolet plus a tie. Se restituite il calce all'asino, duole più a voi. Cioè scomparite voi; e siete più stolto.
Mortu ipsu, mortu un ainu de Roseddu. Mono egli, morto un asino di Rosello. Prov. da Sassari dove gli asini portano l'acqua della fontana chiamata Rosello. Vedi Ortografia Sarda, parte II, p. 205.
Non est bonu a nde bogare mancu un'ainu dai presone. Non è buono né manco a scarcerare un asino. Ital. Si affogherebbe in un bicchier d'acqua. Dicesi ad uno che non sa distrigarsi neppure in cose frivole.
S'ainu non mandigat pibere. L'asino non mangia pepe. Lat. Quid asinus de pipere? Dei leziosi.
S'ainu non connoschet sa coa finzas qui non la perder. L'asino non apprezza la coda se non quando la perde. Cioè, il bene non si conosce se non quando si perde. Dunque bisogna aver previdenza.
S'ainu corrigidu una bolta faghet de conca. L'asino corretto una volta fa di testa. Vale, che uno debba intender l'ammonizione dalla prima volta.
S'ainu da qui non podet plus si corcat. Per più non potere l'uomo si lascia cadere, Pesc. Dicesi di uno che oppresso dalle fatiche non può eseguire l'opera comandata. Più per indicare d'esser molto gravosa.
Quie non timet, morit que ainu. Chi non teme, muore come un asino. Sapiens semper timet, Proverb. XIV, 16. Avvertenza ai temerari.
Samuna sa cabitta ad s'ainu, ainu est, et ainu s'istat. Lavate la testa all'asino, asino è, ed asino sarà. Dicesi ad un ostinato.
Dilicadu que i s'ainu. Delicato come l'asino. Dicesi di uno schizzinoso, presa la simil. dall'asino che è il più pulito nel bevere.
Unu contu faghet s'ainu, s'ateru s'ainarzu. Un conto fa l'asino, e l'altro il conduttore degli asini. Dicesi quando uno fa un disegno, ed il superiore comanda il contrario. Oppure quando non riesce un progetto.
Sa ruta de s'ainu est pejus de sa de su caddu. La caduta dall'asino, è peggiore di quella del cavallo. Prov. letteralmente vero, perché essendo piccoli gli asini, la persona non può aiutarsi cadendo, al contrario nel cavallo. Metaf. dicesi di un male piccolo che ha funesti effetti.
S'ainu famidu non timet su fuste. L'asino affamato non teme il bastone. Lat. e Gr. Asinus esuriens fustem negligit. Dicesi di quelli che oppressi dal bisogno non si curano di beffe o di vergogna.
Non ischire si non su caminu de s'ainu. Non saper altro che la strada dell'asino. Dicesi di quelli che sanno una sola scienza, presa la simil. dall'asinelio che batte sempre la stessa strada intorno alla macina. Saper una cosa ovvia che sanno tutti.
S'ainu l'hat battidu, s'ainu si lu mandicat. L'asino l'ha portato, l'asino sel mangia. Dicesi allorquando uno porta un regalo, o altra cosa, ed egli è il primo a parteciparne.
A trabagliare si narat ad s'ainu. A lavorare si dice all'asino. Sogliono così rispondere quelli che sono diligenti nel lavoro, e che non hanno bisogno di stimolo, che eseguiscono senza esser pregati.
Sos ainos si ratant unu cum s'ateru. Gli asini si grattano l'uno coll' altro. Spagn. Los asnos se rascan uno a otro. Dicesi degli adulatori, e dei vanarelli che si lodano a vicenda.
Su caminu curzu imbezzat s'ainu. Il cammino corto invecchia l'asino. Ha molti sensi, e dicesi quando uno lavora sempre la stessa cosa, e si annoia.
Su trottu de s'ainu pagu durat. Trotto d'asino poco dura, Pesc. Dicesi di un pigro che poco dura nella fatica presa con impeto, o costretta: presa la simil. dalla bestia che trotta un poco finché sente il dolore della percossa.
Quie samunat sa conca ad s'ainu, perdet trabagliu et sabone, (altr.) perdet sa liscia et s'istentu. Ital. Chi lava la testa all'asino perde il ranno ed il sapone. Si dice ad uno che mai si emenda.
Non bessìre dai su caminu de s'ainu. Non uscire dalla strada dell'asino. Dicesi di uno che ripete la stessa cosa, presa la simil. dall'asino che gira continuamente intorno alla macina.
Sos factos anzenos imbezzant s'ainu. I fatti altrui invecchiano l'asino. Dicesi di uno che si prende briga degli affari altrui, e non si cura dei propri.
A tempus riet s'ainu. A tempo ride l'asino. Dicesi ironicamente quando uno risponde inopportunamente.
Su preideru est s'ainu de domo. Il prete è l'asino di casa. Ital. Chi ha prete in corte fontana gli risorge, Pese. Il prete porta il peso della casa, come la bestia la mola. Il prete è che nobilita ed arricchisce la casa. Ora questo proverbio vorrebbe riformato.
Sos bestires component finzas s'ainu. I vestiti fanno comparir anche l'asino. Lat. Vir bene vestitus prò vestibus esse peritus. Creditur a mille quamvis idiota sit ille. Di un ignorante ben vestito.
Ad su mese de maju horriant sos ainos. Nel mese di maggio ragliano gli asini. Dicesi quando uno fa una cosa senza fatica e per obbligo.
Horrios de ainu, non alzant a chelu. Gall. Roncu d'asinu non alz'a cieli. Raglio d'asino non sale al cielo. I cattivi desideri non offendono agli altri.
S'ainu bolat. L'asino vola. Lat. Testudo volat. Dicesi a quelli che credono tutto.
Finzas s'ainu hat sa virtude sua. Anche l'asino ha la sua virtù. Dicesi di uno che sebbene inutile, è buono a qualche cosa. Tutti siamo utili e necessari.
Trabaglia que ainu, et mandiga que cavaglieri. Si trabaglias que cavaglieri, mandigas que ainu. Se lavori come asino, mangierai da cavaliere; se poi lavori che cavaliere mangierai come un asino. Cosi rispose una popolana ad un nobile poltrone che l'aveva dimandata in isposa. Avviso alle donne vanagloriose.