Domenica, 24 Novembre 2024

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ARCHEOCLUB SARDEGNA

ALLA COMMISSIONE GOVERNATIVA BELLEZZA @ GOVERNO.IT

loghi 02 onlusSantu Lussurgiu StemmaALLA COMMISSIONE GOVERNATIVA  BELLEZZA @ GOVERNO.IT

e, p.c.:

AL PRESIDENTE NAZIONALE ARCHEOCLUB D'ITALIA ONLUS

 

 L’Archeoclub d’Italia Onlus è una associazione di volontariato per i Beni Culturali, dotata di personalità giuridica con D.P.R. 565 del 24 luglio 1986, che persegue da statuto le finalità di collaborare con soggetti pubblici e privati per la fruizione, tutela, valorizzazione e promozione dei beni culturali.

La sede Regionale della Sardegna, di recente costituzione e mossa da grande entusiasmo, accoglie con favore l’invito del Governo a segnalare le necessità delle comunità locali di recuperare “i luoghi culturali dimenticati, da ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare” da parte dello Stato. Unitamente e in stretta intesa con l’Amministrazione comunale di Santu Lussurgiu (Oristano), intende pertanto proporre al Governo due idee-progetto che di seguito si riportano nelle linee essenziali.

SALVAGUARDIA, VALORIZZAZIONE E FRUIBILITÀ DI UN'AREA ARCHEOLOGICA DI GRANDE PREGIO SITA NEL TERRITORIO DI SANTU LUSSURGIU (OR).

Ci riferiamo al monumento complesso denominato Nuraghe Piricu e alla c.d. Valle dei Nuraghi ricca di testimonianze importanti della civiltà nuragica che s’integrerebbero magnificamente e si completerebbero geograficamente alle aree archeologica limitrofe già valorizzate con gl’interventi effettuati sul  Nuraghe Losa in territorio di Abbasanta, su quello di Lugherras e sul complesso archeologico di Santa Cristina in territorio di  Paulilatino. Siti che ogni anno richiamano migliaia di visitatori.

Il Nuraghe Piricu e la Valle dei Nuraghi che si propongono all’attenzione del Governo insistono su un’area di straordinario interesse per l’altissima densità archeologica comprendente,  tra gli altri, il Pozzo sacro e il nuraghe di Matta Ittiri,  i villaggi nuragici di Mura Lavros e Campuzzola, le tombe di giganti di Baracontu e Campu Scudu e  numerosissimi altri nuraghi, betili, domus de janas e tombe di giganti disseminati in tutta l’area considerata.

Il patrimonio archeologico di Santu Lussurgiu non è mai stato oggetto di alcun intervento che ne favorisse lo studio, la salvaguardia e la valorizzazione. Questa carenza rivela la desolante contraddizione esistente tra l’enorme potenzialità delle rilevanze archeologiche e ambientali presenti nella zona e la fruibilità  turistica delle stesse, oggi totalmente inesistente; tra le potenzialità oggettive di sviluppo turistico del territorio e la grave crisi occupazionale e di prospettive per i giovani e le comunità delle zone interne dell’Isola e del Montiferru in particolarte.

La fruizione di Nuraghe Piricu e dell’area sopraccennata, allo stato attuale, è possibile solo a piedi e con notevoli difficoltà a causa della cancellazione degli antichi sentieri dovuta agli incendi, alle privatizzazioni di feliciana memoria, all’incuria dell’uomo, ma anche agli inglobamenti abusivi di stradine e viottoli da parte di privati, avvenuti nella più totale indifferenza delle Istituzioni.

L’intervento governativo richiesto, che le finanze locali e regionali non permettono, consentirebbe di riqualificare l’intera area e di ricollegare i nuraghi Losa, Lugherras e il complesso archeologico di Santa Cristina col Nuraghe Piricu e la Valle dei Nuraghi sopra accennati, e ciò attraverso lavori a scarsissimo impatto ambientale e, considerata l’area d’intervento, con costi abbastanza contenuti.

In tal modo verrebbe completato lo studio scientifico dell’intero insediamento preistorico di questa parte di Sardegna, ampliata l’offerta turistica e, attraverso gli antichi sentieri che collegavano tra loro i principali nuraghi, realizzato l’accesso diretto per quella via alla SS 131 Carlo Felice (che è la maggiore arteria stradale della Sardegna) in grado di convogliare significativi flussi turistici verso il Montiferru e ridare ossigeno agli operatori turistici, all’enogastronomia, all’agroalimentare e all’artigianato tipico  dell’intero comprensorio

Il link seguente e il percorso segnato in rosso consentiranno la localizzazione più dettagliata dell’area oggetto dell’intervento:  www.laboccadelvulcano.it

Accanto al progetto archeologico l’Archeoclub d’Italia onlus - Sardegna ha a cuore anche il progetto storico sulla figura e l’opera di monsignor Giovanni Sanna Porcu di Santu Lussurgiu.

IL VESCOVO LUSSURGESE GIOVANNI SANNA PORCU (1529 – 1607) PROMOTORE DI CULTURA, REDENTORE DI SCHIAVI E AMBASCIATORE DI PAPA SISTO V IN AFRICA E IN MEDIORIENTE

Mons. Giovanni Sanna Porcu nato a Santu Lussurgiu nel 1529, è ancora poco conosciuto dai suoi conterranei, ma la sua vita esemplare, il generoso apostolato nella diocesi di Ampurias e Civita, le opere pubbliche e artistiche realizzate in Sardegna col suo determinante contributo meriterebbero un posto di primo piano nella storia della Sardegna, dell’Italia e del Mediterraneo.

Egli infatti, col suo determinante contributo, fu fondatore e artefice determinante di opere quali: la fondazione delle case del noviziato gesuitico di Cagliari e Sassari, la costruzione di un ponte sul fiume Coghinas, l’edificazione del Duomo di Castelsardo e la donazione di ricchi arredi sacri alla parrocchiale del suo paese. Ancora più importanti furono le sue missioni diplomatiche condotte ad Algeri: una nel 1584 durante il pontificato di Gregorio XIII, l’altra durante quello di Sisto V nel 1587 che consentirono a centinaia di schiavi cristiani in mano ai turchi di rientrare in patria e tra questi numerosi sardi riscattati a sue spese.

Il progetto che si intende sviluppare avrà durata pluriennale, fino al 2021, anno del V centenario della nascita di Papa Sisto V (1521-1590), il quale con l'Archiconfraternita del Gonfalone fu artefice della politica mediterranea nell’opera di redenzione degli schiavi cristiani e mentore di monsignor Giovanni Sanna Porcu che per i suoi meriti diplomatici, la prudenza e l’autorevolezza del suo giudizio, fu creato vescovo della Diocesi di Ampurias e Civita, su proposta di Filippo II re di Spagna.

Nel primo anno (2016) in stretta collaborazione con l'Amministrazione comunale di Santu Lussurgiu verranno realizzati una serie di eventi propedeutici alle Celebrazioni Sistine del prossimo 2021. Al grande vescovo sarà intitolata la piazza principale di Santu Lussurgiu a cui seguirà un seminario di studi per fare il punto sulla figura storica, diplomatica, sociale e religiosa del grande prelato lussurgese e per favorire e sollecitare nuove ricerche sulla sua opera di diplomatico presso le reggenze barbaresche del nord Africa e il Gran Sultano di Costantinopoli, oggi Istrambul, ove egli operò più proficuamente.

Negli anni seguenti, dal 2017 al 2021 compreso, verranno attivate sinergie con i comuni di Cagliari, Sassari, Castelsardo e Ales per realizzare convegni e mostre riguardanti la vita e la prolifica attività di monsignor Sanna Porcu quale vescovo,  promotore di cultura e filantropo, essendo lui, come si è accennato in precedenza, fondatore e finanziatore dei collegi gesuitici di Cagliari e Sassari, nonché generoso patrocinatore dell’edificazione della Cattedrale di Castelsardo e di altre opere pubbliche della sua Diocesi.

In particolare, ripercorrendo la lungimirante e proficua attività diplomatica di monsignor Sanna Porcu ad Algeri, si vuole attualizzare il dialogo politico-religioso tra Occidente e Oriente  promuovendo seminari e incontri multietnici di mediazione culturale e sociale tra le popolazioni del Mediterraneo, assumendo come utile paradigma metodologico quello del vescovo Sanna Porcu per favorire la comprensione e comunicazione tra le differenti etnie che oggi massicciamente migrano verso l’Italia e l’Europa.

L'intento è quello di favorire l'integrazione culturale coinvolgendo mediatori culturali di diverse etnie attraverso seminari, punti d'ascolto, centri di consulenza e assistenza in grado di far collaborare associazioni, ospedali, scuole, carceri, tribunali et altro per integrare a livello culturale e sociale i rifugiati, richiedenti asilo politico, profughi e migranti in fuga dalle guerre del paese d'origine nella nostra società.

Approfodimenti:http://www.laboccadelvulcano.it/

Con la presente ci pregiamo portare all’attenzione del Governo le emergenze culturali sopra accennate, nella consapevolezza che il Montiferru e la Sardegna tutta hanno bisogno d’interventi urgenti e mirati che consentano il miglioramento dei livelli di conoscenza del proprio patrimonio archelogico e storico-culturale, dell’elevazione della qualità della vita delle comunità che vi risiedono offrendo loro serie e durature prospettive di sviluppo economico atte a creare nuova occupazione e  porre fine al grave fenomeno dello spopolamento.

Con i sensi più profondi di viva cordialità

Santu Lussurgiu, 30 maggio 2016

UMBERTO GUERRA
CONSIGLIERE NAZIONALE ARCHEOCLUB D’ITALIA ONLUS PER LA SARDEGNA

DIEGO LOI
SINDACO DI SANTU LUSSURGIU - PRESIDENTE UNIONE DEI COMUNI “MONTIFERRU – SINIS"

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