Oltre il Vulcano verso il mare
4a Tappa
• Cornus (94 m)
• S. Caterina di Pittinuri (8 m)
La prima cosa che ci colpisce a Cornus è una baracca in metallo all'interno di una recinzione in pietra murata. Ci rendiamo subito conto dello scempio e del grado di abbandono in cui versa una delle zone archeologiche più importanti dell'isola: rovi e sterpaglie sommergono ogni cosa, le urne abbandonate, rotte dai vandali e, cosa incredibile questo muro di circa 80 cm. di larghezza costruito nell'area degli scavi. Non si capisce chi abbia autorizzato la costruzione ndi quella "recinzione dell'ignoranza". Anche noi che non siamo archeologi intuiamo che sotto quel muro, in quell'area ancora tutta da scavare, vi è una delle pagine più importanti per la storia della nostra isola e in particolare per il Montiferru. Della città sepolta di Cornus - la capitale dei Sardi Pellitti - Tito Livio parla ampiamente per la resistenza che Amsicora, suo figlio Josto e i sardo-punici seppero opporre alle truppe d'invasione guidate da T. Manlio Torquato.
Siamo disgustati da tanto abbandono, ci ripromettiamo di denunciare pubblicamente la nostra rabbia. Gli errori fatti in questa zona, infatti, sono più di uno: nell'area archeologica S. Cristina (Paulilatino), ad esempio, èstata consentita la costruzione di un pavimento in cotto fiorentino (sic!) sull'area archeologica, proprio in prossimità del Pozzo Sacro!Scattiamo ancora qualche foto e mentre riprende a piovere ci avviamo verso Santa Caterina di Pittinuri dove arriviamo dopo un paio d'ore. Ad attenderci i nostri genitori, visibilmente soddisfatti per la nostra grande impresa. Anche noi lo siamo, stanchi, ma fieri di avercela fatta.