Escursione a Nuraghe Piricu
Domenica 26 GIUGNO 2016
ESCURSIONE AL NURAGHE PIRICU
ORE 07,30: APPUNTAMENTO E PARTENZA DA PIAZZA S’ELIGHEDDU – SANTU LUSSURGIU
Considerata l’impraticabilità da nord dell’antico percorso per Nuraghe Piricu, il tratto iniziale dell’escursione sarà percorso con la propria autovettura sino alla Sorgente di Santu Miale (quadrivio di Banzos – ex scuola agraria - a destra).
L’escursione consentirà di effettuare una prima ricognizione al nuraghe quadrilobato denominato Piricu che sorge al confine dei territori di Santu Lussurgiu , Paulilatino e Bonarcado ed è delimitato dal Rio Tzispiri (est) e dal Rio Baracontu (ovest).
Piricu è il nuraghe più grande e meglio conservato esistente in territorio di Santu Lussurgiu. Per gli appassionati di archeologia si tratterà quindi di un’escursione particolarmente interessante soprattutto perché nelle immediate vicinanze sono presenti i resti di un vastissimo insediamento preistorico poco conosciuto mai inquadrato scientificamente in un organico piano di studi e del quale Santu Lussurgiu e la Sardegna hanno perso o rischiano di perdere la memoria.
Pertanto, tenuto conto dello stato di abbandono dei luoghi, dell’impraticabilità degli antichi sentieri, la durata dell’escursione (che non potrà e dovrà supererà le otto ore soste incluse), la ricognizione si prefigge di:
- accertare lo stato complessivo di conservazione di Nuraghe Piricu e degli insediamenti preistorici circostanti;
- individuare e segnalare da sud il sentiero principale che conduceva a Santu Lussurgiu lungo l’asse nuragico di Chentianu, Matta Ittiri, S’Adde ‘e s’Inferru, Mura Lavros, ecc.)
- individuare e segnalare il percorso che collegava i nuraghi Piricu e Lugherras in territorio di Paulilatino.
- Acquisire documentazione fotografica e le informazioni sul campo relative alla zona per la loro successiva rielaborazione.
ATTREZZATURE, EQUIPAGGIAMENTO INDIVIDUALE, VETTOVAGLIAMENTO
- Borraccia
- Scarpe da trekking e pantaloni lunghi, felpa al seguito
- Macchina fotografica, telefono cellulare carichi e caricabatterie al seguito
- Torcia e binocolo tascabile
- Blocchetto appunti
- Pronto soccorso individuale
- Pranzo al sacco
- Per ulteriori informazioni Cfr. la Guida al trekking Dolomite
PRESCRIZIONI
- Adesione entro e non oltre il 24 giugno;
- Assoluta puntualità (alle ore 7,30 si parte).
- Dichiarazione liberatoria di responsabilità sottoscritta dai partecipanti non iscritti all’Archeoclub di Santu Lussurgiu i quali non usufruiscono della copertura assicurativa.
- Per i partecipanti minori di 18 anni, la liberatoria deve essere firmata e compilata dal genitore o da chi ne fa le veci.
- Divieto assoluto di arrampicarsi sui nuraghi, spostare, scalfire, prelevare reperti e/o semplici pietre dall’intera area archeologica
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
- Cenni e approfondimenti sul Nuraghe Piricu e l’insediamento preistorico circostante in: Francesco Antonio Salis, S'antighidade in logos nostros, in: Amministrazione Comunale di Santu Lussurgiu, Santu Lussurgiu. Dalle origine alla "Grande Guerra". Vol. I Ambiente e Storia. (A cura di Giampaolo Mele), Grafiche editoriali Solinas, Nuoro 2005, pp. 55 – 107.
- Mappa interattiva dell’area archeologica in (in fase di completamento).
ARCHEOCLUB D’ITALIA ONLUS – SEDE LOCALE DI SANTU LUSSURGIU
Segreteria organizzativa: Via Leonardo Alagon 29 – 09075 SANTU LUSSURGIU (OR)
Recapiti telefonci: 349 3717885 – 0783 550974
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Missione Piricu compiuta!
Il grande nuraghe di Santu Lussurgiu è ancora lì: un po’ malridotto per i secoli trascorsi e per l’incuria degli uomini, ma è ancora lì, pronto a stupirci ancora.
L'antica carrareccia delle genti nuragiche è ancora ben delimitata, perfetta per semplicità e logico sviluppo della rete di sentieri che attraversa il grande insediamento preistorico del versante orientale del Montiferru. Per lunghi tratti sono impercorribili: la fitta vegetazione li nasconde gelosamente alle mappe satellitari di Google e impedisce di procedere con frustranti dietrofont verso percorsi alternativi di aperta campagna.
La meta prefissata ora è Nuraghe Campu Scudu a sud di Piricu e i resti dell’omonima tomba di giganti.
Dalle mappe satellitari non si riesce a individuarlo, sopraffatto e devastato com’è da poderosi esemplari di bagolaro (Celtis australis L.), chiamato anche molto giustamente Spaccasassi o Surzaga nella lingua locale. La presenza di tali alberi nella zona è caratteristica e persistente, tant’è che nelle vicinanze esiste una vasta area denominata col toponimo di Mura Surzaga che definisce il nome anche all’omonimo nuraghe che sorge poco distante dagli altri. Penetriamo al suo interno da un buco presente sulla parte sommitale perché l’ingresso, rivolto a sud-ovest, è completamente ostruito dai rovi e tutt’intorno solo sterpaglie e macerie.
Il sole impietoso di mezzogiorno e anche un po’ di appetito ci fanno desistere.
Risaliamo in macchina speranzosi per le sorti del nostro vasto e prezioso patrimonio archeologico che l’Archeoclub di Santu Lussurgiu e della Sardegna intende ad ogni costo tutelare e valorizzare. Siamo determinati a farlo.
In cerca di refrigerio, ci dirigiamo verso nord a quote più alte. Funtana Longa è la nostra meta finale, appena sopra la borgata di San Leonardo di Siete Fuentes.
Il bosco e la sorgente sono un vero paradiso… in terra di Sardegna naturalmente!