Ai regni vegetale e animale sono legati i momenti più emozionanti e significativi durante un trekking.
Camminando in montagna o in collina, sulle rive del mare o di un fiume, si ha la possibilità di incontrare e osservare gli animali, di studiarne i comportamenti e di fotografarli: i camosci che si rincorrono all''impazzata sulla neve, le carpe che risalgono a pelo d'acqua la corrente in cerca di cibo, gli scoiattoli che saltano da un albero all'altro.
E perché non sperare di vedere anche il lupo appenninico, che porta l'ingiusta fama di eterno cattivo nonostante siano decisamente più pericolosi, aggressivi e molto numerosi i cani inselvatichiti?
Oppure si può avere la fortuna di assistere ad una lezione di caccia impartita da mamma aquila ad un piccolo, di udire il latrato selvaggio del capriolo, che è la voce stessa delle foreste prealpine, o il fischio della curiosa marmotta che fa vedetta.
A parte i cani inselvatichiti, gli insetti fastidiosi come le zanzare e i tafani, difficilmente in Italia gli animali possono creare problemi, compresi quelli ritenuti "pericolosi": quei pochi orsi, quei pochi lupi, quelle poche aquile chiedono soltanto di poter sopravvivere.
E neppure la vipera va vista come un onnipresente pericolo mortale delle nostre campagne e dei nostri monti: se è vero che bisogna avere delle precauzioni e delle regole da seguire, è anche vero che ci sono da smitizzare tante leggende e tante falsità inventate intorno a questo rettile. Le vipere mordono l'uomo soltanto se calpestate o impaurite.
Siano piccoli o grandi, forti o deboli, attraenti o impressionanti, gli animali hanno tutti il diritto inalienabile alla vita.
Sono infatti gli abitanti di un habitat che è indispensabile rispettare e proteggere.
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